POZZUOLI/ La camorra liquida e gli accordi trasversali tra i «signori del pizzo» di Monterusciello e Quarto
POZZUOLI – «Non fate pigliare collera agli amici di Pozzuoli» o «agli amici di Quarto». E’ l’imperativo dei «signori del pizzo», un classico che affonda le radici ai tempi del fu clan Longobardi-Beneduce. Vecchie maniere in voga ai tempi della «camorra liquida», volendo fare un parallelo con il concetto di modernità liquida coniato dal celebre sociologo Zygmunt Bauman. Dalle ceneri del cartello criminale che per venti anni ha gestito i traffici e lo spaccio di droga e il pizzo a grandi e piccoli imprenditori e commercianti, si stanno riformando due nuovi gruppi nello scenario criminale puteolano. L’asse principale oggi collega Pozzuoli e Quarto, con gli “aficionados” del boss Salvatore Cerrone detto “o biondo” che hanno avviato da tempo una riorganizzazione del cartello da sempre spalla dei Longobardi.
LA GALASSIA – Quarto e Pozzuoli: da una parte il “Bivio”, dall’altra il quartiere di Monterusciello dove qui, i reduci di “Penelope” e “Iron Men”, provano a formare un nuovo gruppo criminale. L’ennesimo, per riempire una serie di spazi rimasti vuoti dopo i recenti arresti operati dai carabinieri che hanno smantellato i gruppi de “gli amici di Toiano” di cui faceva parte il pentito Gennaro Alfano e quello degli alleati di Monterusciello formato da Emilio Capasso, Ferdinando Aulitto & Company.
IL NUOVO ASSE – Dicevamo gli assi e i nuovi equilibri, sempre precari che si muovono su un filo sottile fatto di spartizioni di piazze di spaccio, con la droga che ormai arriva di “quarta mano”, e le estorsioni a commercianti, imprenditori e cantieri edili. Dagli accordi trasversali tra Monterusciello e Toiano oggi la nuova camorra si muove sull’asse Monterusciello-Quarto. E nell’era della “liquidità” non cambia pelle invece il clan Di Costanzo di via Napoli, unica organizzazione con una struttura e una storia familiare sempre fedele al proprio territorio.
