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POZZUOLI/ «Io, vittima di un’ingiustizia» Parla il tifoso della Puteolana che rischia un Daspo di 5 anni

POZZUOLI/ «Io, vittima di un’ingiustizia» Parla il tifoso della Puteolana che rischia un Daspo di 5 anni
  • Pubblicato26 Febbraio 2024

POZZUOLI – È amareggiato e si sente vittima di un’ingiustizia il capo tifoso della Puteolana deferito la scorsa settimana dalla polizia per “introduzione di materiale esplodente” allo stadio durante la partita tra i granata e la Mariglianese. Il 36enne, che rischia un Daspo di 5 anni e una denuncia penale, ha ricevuto la solidarietà dell’intera tifoseria che ha organizzato una raccolta fondi per far fronte alle spese legali. «Sono vittima di un’ingiustizia, un enorme equivoco di cui ho anche prove e testimonianze» ha spiegato l’ultrà al nostro giornale ripercorrendo i fatti iniziati alla vigilia della partita dopo un incontro avuto con il responsabile per l’ordine pubblico.

LA VICENDA – «Sabato pomeriggio siamo andati allo stadio e l’ispettore di polizia ci ha consigliato di non accendere né fumogeni né torce visto che c’erano verifiche in corso dopo i fatti di Avellino. – ha raccontato il 36enne – Da rappresentante del gruppo di tifosi NDP, quando abbiamo alzato lo striscione dedicato a Raffaele Del Giudice, il tifoso defunto, ho chiesto ad alcuni ragazzini che, nonostante i controlli all’ingresso erano riusciti ad introdurre alcuni fumogeni, di non accenderli. Anzi, li ho invitati a metteteli a terra e ho detto loro “oggi non si accendono”. Poi ho preso una busta, ne ho messi due dentro e mentre prendevo il terzo l’ispettore di polizia mi ha fermato. Premetto che i fumogeni erano spenti e avevano i sigilli. Nonostante ciò – ha aggiunto il capo del gruppo NDP – ho avuto la diffida e adesso rischio un Daspo di 5 anni con denuncia penale. E’ la prima volta che accade una cosa del genere, ci sono prove video e testimonianze non solo degli ultrà ma soprattutto di persone adulte che hanno assistito ai fatti. Da 30 anni frequento gli stadi, conosco le regole e una cosa del genere non era mai accaduta».