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POZZUOLI/ Indagine al cimitero: 3 dipendenti licenziati, 5 tornano al lavoro

POZZUOLI/ Indagine al cimitero: 3 dipendenti licenziati, 5 tornano al lavoro
  • Pubblicato27 Febbraio 2023

POZZUOLI – Sono stati reintegrati cinque dei dieci lavoratori del cimitero comunale di Pozzuoli indagati in concorso tra loro per truffa e falsa attestazione delle presenze sul posto di lavoro mediante lo scambio improprio di badge elettronici. Altra sorte è toccata invece per gli altri indagati, in quegli anni già dipendenti comunali: tre sono stati licenziati, uno resta sub-judice mentre nei confronti del più anziano non si è potuto procedere in quanto attualmente in pensione.

Avv. Salvatore Matarazzo

IL REINTEGRO – Sospesi un mese fa dopo la notifica degli avvisi di garanzia, otto lavoratori sono comparsi davanti all’Ufficio Procedimenti Disciplinare di via Tito Livio che per cinque di essi ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Gennaro Maione e Salvatore Matarazzo che hanno fatto leva sulla non applicabilità del codice disciplinare riservato ai dipendenti pubblici degli enti locali nei confronti dei loro assistiti che all’epoca dei fatti (aprile-novembre 2019) non erano ancora dipendenti bensì Lavoratori Socialmente Utili e dunque non avevano alcun tipo di rapporto di pubblico impiego con il Comune di Pozzuoli. «Siamo contenti del risultato raggiunto, l’ente ha accolto la nostra tesi difensiva: i nostri patrocinati all’epoca dei presunti fatti in contestazione, non avevano alcun rapporto di pubblico impiego con il comune di Pozzuoli essendo LSU. Adesso dimostreremo l’innocenza dei nostri assistiti anche in sede penale» ha spiegato l’avvocato Matarazzo. In attesa del procedimento penale (dopo la chiusura delle indagini non c’è ancora per loro il rinvio a giudizio), da questa mattina hanno ripreso a lavorare per l’Ente ma con altre mansioni e dislocati in altri settori diversi da quello cimiteriale dove, ad oggi, i servizi sono gestiti da una ditta esterna.

L’INCHIESTA – I dieci erano finiti nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero della Procura di Napoli Danilo De Simone e condotta dalla Polizia Municipale di Pozzuoli che ha cristallizzato l’attività fraudolenta messa in atto dai dieci lavoratori nel periodo compreso tra il 9 aprile e il 2 novembre del 2019 attraverso intercettazioni ambientali. In particolare gli investigatori, mediante tre telecamere posizionate negli uffici amministrativi del cimitero di via Luciano, di cui una che puntava direttamente al dispositivo marcatempo, hanno ripreso l’entrata ed uscita dei lavoratori dal cimitero e il passaggio dei badge. Sono 428 gli episodi finiti nel dispositivo di fine indagine con gli avvisi di garanzia notificati ai dieci lavoratori che si occupavano di servizi cimiteriali tra cui tumulazione, scavo e traslazione di salme. Tra gli episodi contestati c’è quello che ha visto un lavoratore cedere il proprio badge al collega il quale, nonostante risultasse in ferie, si era recato al cimitero di via Luciano per “smarcargli” la presenza; in un altro caso, invece, un dipendente terminata la mattinata di lavoro era andato a pranzo a casa lasciando il badge al collega che glielo aveva “smarcato” durante la pausa mensa per fargli ottenere il buono pasto. Scambi di badge e piaceri che avevano consentito di far pervenire in busta paga giornate di lavoro mai effettuate o effettuate parzialmente e buoni pasto, inducendo così in errore il comune di Pozzuoli e l’INPS (per gli LSU) e procurando un danno ai due enti che è stato quantificato in circa 20mila euro.