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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Incastrato dal DNA: uomo del clan condannato a 6 anni 

POZZUOLI/ Incastrato dal DNA: uomo del clan condannato a 6 anni 
  • Pubblicato22 Luglio 2016

REAZIONE UmbertoPOZZUOLI – E’ stato condannato a 6 anni di carcere durante il processo con rito abbreviato Umberto Reazione, 29 anni, arrestato lo scorso febbraio per un furto al comune di Pozzuoli e una rapina in un supermercato. In entrambi gli episodi i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Napoli rilevarono tracce biologiche che portarono all’uomo, preso dai militari del Nucleo Operativo di Pozzuoli. Su Umberto Reazione pendeva già una condanna a 8 anni di carcere in quanto componente della banda degli otto “cani sciolti” del clan Longobardi-Beneduce che con picconi e fucili minacciavano le vittime e chiedevano il pizzo sulle macchinette videopoker. Banda della quale facevano parte anche Napoleone Del Sole, Angelo Di Domenico e Giovanni De Felice.

I COLPI – Reazione è ritenuto l’autore di un furto al comune di Pozzuoli il 19 settembre del 2014 e di una rapina ai danni di un minimarket in via Marco Aurelio al Rione Toiano, avvenuta due giorni prima. Nel primo caso il 29enne partecipò al furto di 7 personal computer, 8 monitor e altro materiale informatico, reato consumato mediante l’effrazione di una porta finestra dagli uffici del comune di Pozzuoli. A tradire Umberto Reazione, in quel caso, fu un mozzicone di sigaretta lasciato sul pavimento. Mentre due giorni prima si rese protagonista di una rapina durante la quale, con la minaccia di una pistola e dopo aver immobilizzato la cassiera dell’attività commerciale, si impossessò di 200 euro. Ma prima di scappare il 29enne scagliò il casco contro il proprietario del negozio, “reo” di aver difeso la cassiera.

IL DNA – Umberto Reazione fu identificato grazie alla comparazione di materiale biologico rilevato durante i sopralluoghi dai carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Napoli in un casco e in un mozzicone di sigaretta, tracce biologiche che grazie a comparazione effettuata dal RIS di Roma hanno dato un nome e cognome al rapinatore/ladro.