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POZZUOLI/ Il Comune gli abbatte la casa, l’indennizzo arriva dopo 27 anni

POZZUOLI/ Il Comune gli abbatte la casa, l’indennizzo arriva dopo 27 anni
  • Pubblicato24 Febbraio 2015

di Alessandro Napolitano

abbattimento
L’indennizzo arriva 27 anni dopo l’abbattimento

POZZUOLI – Quasi 30 anni per ottenere un indennizzo, dopo un’infinita battaglia legale. E’ l’assurda storia di una famiglia di Pozzuoli, “vittima” del bradisimo degli anni ’80. Ma soprattutto della burocrazia. Era dal 1988 che l’intero nucleo familiare attendeva soldi dal Comune, dopo che l’ente locale aveva ordinato ed eseguito la demolizione della loro abitazione per i danni subiti dal bradisismo.

LA STORIA INFINITA – Rimasti senza casa, i componenti della famiglia attendevano un nuovo alloggio a Monterusciello. Ma il Comune non aveva mai provveduto ad alcuna assegnazione, rifugiandosi dietro un lunghissimo “silenzio-rifiuto”, durato, appunto, ben 27 anni. L’abitazione da buttare giù era in via Girone. Il 19 febbraio del 1988 il Comune ne ordina la demolizione. Da quel momento inizia l’incubo per la famiglia rimasta senza casa. Mentre decine di migliaia di puteolani andavano ad abitare nel mega-quartiere di Monterusciello, loro non avevano più un tetto.

NESSUN ALLOGGIO ALTERNATIVO – Era in atto il “Piano di Recupero del Centro storico di Pozzuoli” per il ripristino della zona dopo i fenomeni bradisismici che avevano messo in ginocchio gran parte della città. L’attesa iniziò a farsi snervante. Da via Tito Livio non arrivava alcun segnale. La casa di Monterusciello non veniva ancora assegnata, e senza alcuna spiegazione. La legge in materia prevedeva due opzioni a favore delle famiglie mandate via dalle loro abitazioni: un alloggio alternativo o un indennizzo. Ma per la famiglia “vittima” dell’abbattimento sembrava non esserci né uno né l’altro.

LA “VITTORIA” 27 ANNI DOPO – Intanto la burocrazia ci metteva del suo. Nel 1996 la famiglia sloggiata chiedeva ai giudici di far “svegliare” il Comune. Ma invece arrivò una prima bocciatura della loro richiesta per difetto di giurisdizione. Passano altri anni e il capofamiglia non c’è più. Toccherà a i suoi eredi continuare la battaglia legale. Poi conclusasi finalmente con il riconoscimento dell’indennizzo. Ai malcapitati andranno poco più di 80mila euro. Soldi attesi da ben 27 anni.