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POZZUOLI/ Frutti di mare e prodotti ittici non a norma, raffica di sequestri

POZZUOLI/ Frutti di mare e prodotti ittici non a norma, raffica di sequestri
  • Pubblicato29 Ottobre 2012
Uomini della Guardia Costiera in azione

POZZUOLI –Gli uomini della Guardia Costiera di Pozzuoli coordinati dal Tenente di Vascello Andrea Pellegrino, hanno dato luogo, nell’ultima settimana, ad un’ operazione per l’osservanza delle disposizioni vigenti in materia di pesca e commercializzazione di prodotti ittici seguendo scrupolosamente tutta la filiera del prodotto medesimo. Nel dettaglio è stata verificata la cattura di prodotti ittici con mezzi e attrezzi non consentiti, immissione in commercio di prodotti ittici privi della prevista tracciabilità e la cattura di specie sottomisura rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. I controlli sono stati eseguiti sia nel comune di Pozzuoli che nei comuni del litorale domitio ed hanno permesso di accertare numerose violazioni che hanno, in alcuni casi, determinato il deferimento alla competente autorità giudiziaria.

SEQUESTRI E SANZIONI – Nel dettaglio sono state individuate unità da pesca intente alla cattura di frutti di mare (cannolicchi) in zone non consentite in quanto prive della preventiva “classificazione” da parte delle competenti amministrazioni e, pertanto, potenzialmente dannosi per i consumatori finali. Ciò ha portato al sequestro di circa 500 kg di cannolicchi e numerosi attrezzi da pesca. Sono state inoltre ispezionate diverse unità da pesca con particolare riguardo al controllo delle taglie minime del pescato, le reti utilizzate e la documentazione di bordo unitamente alla regolarità delle certificazioni dei marittimi imbarcati. Con il controllo dei punti commerciali (ristoranti e pescherie) sono stati sequestrati circa 50 kg di prodotti ittici misti (calamari – gamberetti – triglie – alici). Inoltre si e’ proceduto al sequestro di 6 esemplari di tonno rosso, specie ittica protetta dal legislatore europeo, in quanto al di sotto della taglia minima consentita, il pescato è stato, successivamente, devoluto a locali enti caritatevoli. Le riscontrate violazioni sono state sanzionate con verbali amministrativi per un importo di circa 14mila euro.