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Pozzuoli e Quarto scendono in piazza: «Se tu ci chiudi, tu ci paghi»

Pozzuoli e Quarto scendono in piazza: «Se tu ci chiudi, tu ci paghi»
  • Pubblicato28 Ottobre 2020

POZZUOLI – Reddito universale e fondi alle attività, tamponi gratuiti per tutti, rafforzamento della medicina territoriale con terapie domiciliari per ridurre i ricoveri ospedalieri, potenziamento dei mezzi pubblici e degli strumenti per la didattica a distanza. Sono queste le richieste dei promotori dell’iniziativa “Una piazza in ogni città”. Domani pomeriggio Pozzuoli e Quarto ‘scendono’ in piazza. L’appuntamento è alle 18. I puteolani si ritroveranno in piazza della Repubblica, mentre i quartesi in piazzale Europa. «Tutte le istituzioni ci hanno chiesto di seguire regole, restrizioni, limitazioni di libertà e di sottoporci a sacrifici economici. Al motto di “andrà tutto bene”, ci hanno chiesto fiducia, di stringere i denti e di farlo tutti insieme. Abbiamo perso i nostri cari, abbiamo perso le nostre certezze, abbiamo perso la nostra quotidianità, disposti a sconfiggere il “mostro” – affermano gli organizzatori della manifestazione – Abbiamo sentito di investimenti per rafforzare i nostri “sistemi” sanitari, scolastici e dei trasporti pubblici. Abbiamo sentito di aiuti per le nostre famiglie, di sussidi per i nostri lavoratori precari e per le nostre attività. Il tempo delle parole è finito, così come quello di accettare le precarie condizioni alle quali sono soggette la nostra salute, la nostra stabilità e le nostre vite».

LE RICHIESTE – «Dopo oltre otto mesi non è cambiato nulla: la scuola non è mai ripartita, il trasporto pubblico è al collasso come il sistema sanitario. Mancano i posti in terapia intensiva, c’è mancanza di personale e non è stata rafforzata la medicina territoriale. I tempi di attesa per i tamponi e per gli esiti restano biblici. Tutto questo è inaccettabile – scrivono in una nota i promotori della manifestazione pacifica – Per mesi ci siamo affidati, ma ora è diverso, è in gioco la tenuta economica e sociale del nostro Paese. Non siamo disposti a scegliere tra salute ed economia. Nessuna chiusura, nessuna restrizione, nessun sacrificio può essere imposto senza prima costruire un sistema serio funzionale e tempestivo di aiuti e sostegni. Non è più accettabile che impreparazione, approssimazione e incapacità siano la causa di questo sfacelo. Chiediamo sin da subito un impegno concreto in favore di tre punti: rafforzamento del sistema sanitario, sostegni economici e potenziamento dei trasporti e delle scuole».