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POZZUOLI/ De Luca e De Magistris denunciati per disastro ambientale

POZZUOLI/ De Luca e De Magistris denunciati per disastro ambientale
  • Pubblicato17 Settembre 2016
Tonnellate di plastica e di altri rifiuti a Licola
Tonnellate di plastica e di altri rifiuti a Licola

POZZUOLI – Disastro ambientale e omissione di atti d’ufficio. Sono i reati ipotizzati nella denuncia-querela presentata dal Coordinamento delle Associazioni del Comprensorio Flegreo-Giuglianese nei confronti del governatore Vincenzo De Luca e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

VIA NAPOLI E ALVEO DEI CAMALDOLI – A presentare la denuncia, la sigla che riunisce sotto lo stesso simbolo sei diverse associazioni ambientaliste che si occupano dei territori flegreo e domitio. I firmatari sono Lucia De Cicco (Eco della Fascia Costiera) Vincenzo Russo (Rinascita Campi Flegrei); Mariarosaria Luongo (Circolo Legambiente “Quartum”) Cristina Canoro (Circolo Legambiente Pozzuoli-Campi Flegrei) Giovanna Di Francia (Acli Dicearchia Pozzuoli) e Antonio Lavagna (Villaricca Nuova Borgosano) Tra le motivazioni alla base della querela depositata alla Procura della Repubblica dall’avvocato ci sono «i mancati interventi riferiti agli sversamenti a mare del collettore borbonico in località Via Napoli a Pozzuoli per il “troppo pieno” in caso di pioggia, nonchè per gli scarichi abusivi nell’Alveo dei Camaldoli ed nel canale abruzzese in località Licola-Varcaturo, che provocano la non balneabilità del mare flegreo, con gravi conseguenze  per i cittadini anche sul piano igienico-sanitario».

“CONFRONTI MAI REALIZZATI” – Così invece Ciro Di Francia, presidente del Coordinamento delle Associazioni: «Il Co.As. è impegnato a monitorare il territorio flegreo-giuglianese, a rilevare le criticità ambientali e le ricadute sulla salute dei cittadini che ivi insistono, anche attraverso  confronti con i rappresentanti istituzionali. Confronti che non si sono mai realizzati, benchè sollecitati più volte, su problemi molto delicati riguardanti l’inquinamento ambientale, gli screening sanitari e l’incremento delle patologie oncologiche.  Nemmeno una richiesta di incontro al Prefetto del 18 luglio scorso ha avuto riscontri».