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POZZUOLI/ Chi è ‘O falegname, l’uomo del “Welfare” della Camorra

POZZUOLI/ Chi è ‘O falegname, l’uomo del “Welfare” della Camorra
  • Pubblicato10 Gennaio 2017
biagio-gargiulo-41-anni
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POZZUOLI – Estorsioni, consegna degli stipendi e assistenza ad affiliati e detenuti. Erano queste le mansioni di Biagio Gargiulo, 41 anni, alias “Biagio ‘o Falegname”, uomo di fiducia dei fratelli Ferro con i quali è finito in manette all’alba del 29 novembre scorso durante l’operazione “Iron Men”. Ma Gargiulo era già noto alle cronache: infatti fu arrestato il 5 giugno del 2011 per estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di uno stabilimento balneare di Licola. In quell’occasione i carabinieri del nucleo operativo di Pozzuoli trovarono nelle disponibilità del 42enne una pistola revolver e una Beretta. Nel 2013 fu condannato dalla Corte di Appello di Napoli con sentenza passata in giudicato il 24 marzo del 2013.

blitz-42-arresti-22UOMO DEL CLAN FERRO – ‘O Falegname è ritenuto come la mente del gruppo Ferro e in grado di tenere i contatti con gli imprenditori e dare loro “protezione”, riscuotere le rate delle estorsioni e ripartire il denaro tra gli affiliati liberi e quelli detenuti. Di lui parlano i collaboratori di giustizia Ciro De Felice, Giuseppe Rocco, Napoleone Del Sole e Luigi Giugliano. E proprio quest’ultimo in un’occasione, dopo aver chiesto protezione ai fratelli Antonio e Andrea Ferro in seguito ad alcuni fastidi ricevuti, ottenne una “vigilanza” da parte dello stesso Gargiulo e da altre 4 persone.

ASSISTENZA – Un personaggio di spessore del clan Ferro con capacità organizzativa, assistenza e gestione. Questo in sintesi il profilo che emerge dall’ordinanza Iron Men. Assistenza che ‘O Falegname garantì nel 2014 anche a Napoleone Del Sole, in quel periodo ristretto agli arresti domiciliari. In quell’occasione Gargiulo inviò un suo emissario attraverso il quale offrì assistenza legale ed economica, una somma di 250 euro e il nominativo di un avvocato a cui non avrebbe dovuto dare nulla. Un legame con il clan che lo stesso Gargiulo lasciò intendere in un’intercettazione ambientale durante un colloquio in carcere con la moglie. In quell’occasione il 41enne diede per scontato che qualcuno del clan si sarebbe fatto vivo per sostenerlo economicamente, esortando la donna a non rifiutare aiuti economici.