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POZZUOLI/ Camorra, violato l’ex regno del clan Pagliuca – LE FOTO

POZZUOLI/ Camorra, violato l’ex regno del clan Pagliuca – LE FOTO
  • Pubblicato9 Marzo 2015

di Gennaro Del Giudice

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Il cancello divelto che dà l’accesso all’ex regno dei Pagliuca

POZZUOLI – Di quello che una volta era il “regno” del clan Pagliuca è rimasto un ammasso di rifiuti, barche distrutte ed un cancello divelto, nonostante l’area sia stata sottoposta a sequestro. Ed è proprio quest’ultimo particolare che da giorni suscita l’attenzione dei residenti del Rione Toiano. Perché quel cancello è stato aperto? Chi è entrato in quell’area sequestrata al clan, braccio operativo al Rione Toiano per il clan di Gennaro Longobardi? Padre, madre, figli, figlia e nuora finirono in galera nel 2011 durante il maxi blitz denominato “Penelope” che portò in carcere 84 persone. In quest’area – secondo il racconto dei pentiti – sarebbero stati pianificati agguati e le strategie da parte della base toianese del clan.

 

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Rifiuti nell’ex “regno” dei Pagliuca

IL PRECEDENTE – Nel 2011, all’indomani del blitz un’auto fu completamente distrutta dalle fiamme in quell’area dove una volta sorgevano una pizzeria, un rimessaggio di barche, un parcheggio e altre attività gestite da “Totore ‘O Biondo”. La famiglia Pagliuca del Rione Toiano per gli inquirenti avrebbe rappresentato una sorta di “clan satellite” del sodalizio criminale capeggiato dai Longobardi, a sua volta alleati con i Sarno di Ponticelli. Una famiglia di “luogotenenti” che portava avanti le attività criminali per conto del sodalizio alleato con l’altro clan, quello dei Beneduce. In tutto 8 membri di un intero nucleo familiare finirono in manette all’alba del 24 giugno dell’anno scorso. Marito e moglie, Partorina Arcone e Salvatore Pagliuca (detto ‘o biondo), i figli Procolo (detto “Lino”) e l’altro figlio Mario, la figlia Cinzia e la moglie di Procolo, Francesca Mastantuoni. Dopo l’arresto del capofamiglia Salvatore, le redini del clan “Pagliuca” sarebbero poi passate nelle mani del figlio Procolo. Di loro parlò ai magistrati della DDA di Napoli un pentito del clan, Franesco De Felice, che per anni è stato affiliato alla cosca. Oggi del regno dei Pagliuca restano rifiuti, barche distrutte e quel cancello aperto da chissà chi e perché.

 

LE FOTO

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