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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Alleanze e vendette, parla il pentito Alfano: «Ho sparato io ad Izzo»

POZZUOLI/ Alleanze e vendette, parla il pentito Alfano: «Ho sparato io ad Izzo»
  • Pubblicato13 Ottobre 2022
Gennaro Alfano

POZZUOLI – L’alleanza tra “gli amici di Toiano” e “quelli di Monterusciello” per la gestione delle piazze di spaccio e del pizzo ai commercianti, lo scontro con il gruppo di Silvio De Luca “o nanetto” alleato con il clan D’Ausilio di Bagnoli e la gambizzazione di Antonio Izzo detto “Anthony”. Ci sono gli ultimi mesi della camorra puteolana nei racconti del neo pentito Gennaro Alfano, agli atti dell’ordinanza di custodia cautelare a firma del Gip di Napoli Ivana Salvatore a carico di sei affiliati: Giuseppe Cammino, Ferdinando Aulitto, Fabio Lucci, Emilio Capasso, Gaetano Arcone e lo stesso Alfano.

LA CONFESSIONE“Ho gambizzato io Antonio Izzo” ha confessato ai magistrati Gennaro Alfano, facendo luce sull’episodio avvenuto lo scorso febbraio in via Silvio Bovaro al termine di un incontro che si era tenuto a casa della sorella di Ferdinando Aulitto detto “capellone”. Dopo il ferimento Izzo, colpito ad entrambe le gambe dai colpi di pistola, fu poi picchiato selvaggiamente con calci e pugni.

Antonio Izzo

L’ALLEANZA – Insieme ad Alfano erano presenti gli altri componenti del gruppo de “gli amici di Toiano” ovvero Giuseppe Cammino, Fabio Lucci, Gaetano Arcone detto “masaniello”, Gennaro Cammino e gli affiliati di Monterusciello Ferdinando Aulitto ed Emilio Capasso. All’incontro anziché Silvio De Luca si presentarono Izzo e Andrea Savoia, quest’ultimo pusher dei 600 alloggi. “Tra il mio gruppo e quello di Silvio De Luca i rapporti non erano buoni in quanto De Luca pretendeva di partecipare alla spartizione dei soldi della droga e delle estorsioni e noi non avevamo intenzione di farlo. In quel periodo, inoltre, vi erano problemi anche con Ferdinando Aulitto che non si capiva se stesse con De Luca oppure con noi. In più occasioni parlando con Silviotto si era detto che avremmo dovuto incontrarci per chiarire la situazione” ha raccontato Alfano.

Ferdinando Aulitto

L’INCONTRO – Il summit a casa della sorella di Aulitto arrivò dopo due incontri andati a vuoto. “Dissi ad Anthony Izzo: tu sei venuto al posto di Silviotto, ma tu sei in grado di prenderti la responsabilità delle decisioni?” furono le parole pronunciate da Alfano a Izzo che gli rispose che era lì in qualità di “ambasciatore”. Ad un certo punto, però, la situazione degenerò. “…noi dicevamo che Silviotto era uno “scemo” e che non doveva dare fastidio, nel senso che non poteva pretendere nulla da noi” ha raccontato il pentito “Nella discussione Izzo ha preso le difese di Silviotto mentre Savoia stava zitto” e ancora “Io dissi a Izzo che non c’era motivo che prendesse le difese di Silviotto visto che in passato mi aveva detto che gli voleva sparare insieme a me”. Ricostruzione confermata anche da Cammino e da tutti gli altri presenti che confermano l’intenzione di non volere alcuna alleanza con il gruppo De Luca. “…poiché Izzo manteneva un comportamento alterato, io mi arrabbia moltissimo e volevo sparargli, ma poiché nella casa c’era una persona anziana, scesi giù al palazzo” ha raccontato Alfano ai magistrati.

LA GAMBIZZAZIONE“Sotto il portone ci mettemmo in cerchio io, Ferdinando Aulitto, Gaetano Arcone, Giuseppe Cammino, Fabio Lucci e Gennaro Cammino e io dissi che dovevamo sparare a Izzo e a Savoia perché dovevano capire che era l’ora di smetterla con le loro pretese” E ancora “Io avevo con me una calibro 6 e Cammino mi disse di dargliela così li avrebbe sparati lui perché mi vedeva troppo nervoso”. Poi il ferimento in pieno giorno, davanti a uno dei portoni di un palazzo popolare “Quando sopraggiunse Izzo, io gli puntai l’arma al volto e Izzo si spaventò molto iniziando a piangere e dicendo “proprio a me me lo stai facendo?”; io gli sparai due volte alle gambe e, se ricordo bene, lo colpii ad entrabe le gambe”. “Izzo rimase i piedi e subito fu picchiato a calci e pugni…”. Nel frattempo Savoia riuscì a darsi alla fuga, mentre il gruppo criminale -secondo il racconto del pentito- salì a bordo di un’auto e raggiunse l’abitazione di uno spalleggiatore. Izzo, ferito alle gambe, raggiunse l’ospedale dopo aver fermato un furgone di un’azienda di consegne. (fine prima parte)