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Petrone: “Ma quali grandi opere, questa è una lavata di faccia”

Petrone: “Ma quali grandi opere, questa è una lavata di faccia”
  • Pubblicato2 Luglio 2011

MONTE DI PROCIDA – Ancora polemiche da parte di Michele Petrone e L’Udc nei confronti dell’amministrazione Iannuzzi. Il tema centrale del dissenso questa volta è l’annuncio da parte del primo cittadino delle nuove opere stradali che riguarderanno Monte di Procida, definite come “la più grande e imponente opera stradale”. Parole che sono state riprese da Petrone che le ha definite come parte del “solito show dell’amministrazione”.

Ecco il comunicato dell’Udc in merito: 

A fronte di iniziative e comunicati diffusi dal Sindaco Iannuzzi, circa questa mega asfaltata, descritta come  un’imponente opera stradale mai realizzata nei Campi Flegrei, annunciata come un evento che trasformerà Monte di Procida in “un paese più bello”, non si può rimanere in silenzio, far finta di niente e girare la testa dall’altro lato o dire:“ma chi me l’ho fa fare, va bene così”.

Michele Petrone

I 4oo mila euro utilizzati per questa mega asfaltata, appostati nel bilancio aprile 2010 (viene enfatizzato che questi interventi “sono fatti e non  promesse” e che anticipano già gli impegni del programma non esplicitamente dichiarato 2011/2016; invece sono interventi programmati nel bilancio 2010 è realizzati in ritardo), sono il frutto della vendita del famoso “gioiello di famiglia” del bene al Cercone in Via Principe di Piemonte in adiacenza e a confine con altri beni comunali e attività di natura pubblica (parcheggio, orto botanico e area attività scolastico-sportive).

Come gruppo, abbiamo appoggiato incondizionatemente l’acquisto di Villa Matarese, il cui obiettivo politico, era chiaramente inserito anche nel programma sottoposto agli elettori mentre, abbiamo tentato seppur in vano e da soli, di evitare la vendita di un bene strategico posto all’ingresso del paese che ancora oggi, riteniamo una scelta scellerata e spregiudicata che, non abbiamo condiviso e per la quale, abbiamo rinunciato a ruoli Istituzionali e abbandonato  il c.d. “carro del vincitore”.

Ovviamente ciò, senza alcun pregiudizio o fatto personale nei confronti della famiglia che ha acquistato detto bene, la quale, ha assunto tra l’altro, anche un grosso impegno e sacrificio economico e che chiunque al loro posto (anche io) avrebbe legittimamente tentato di acquistare, dopo tanti anni di conduzione.

Ma il problema è squisitamente politico.

La casa comunale di Monte di Procida

Infatti, l’immobile in oggetto, politicamente, rimarrà sempre un bene strategico che poteva ospitare il Comando dei VV.UU., attività Comunali Culturali e Sociali, postazione a supporto  delle attività di parcheggio, Orto Botanico e Scolastico-Sportive, Sede Parco Regionale dei Campi Flegrei, Carabinieri e etc.. Purtroppo questo non sarà mai più possibile e rimarrà, per sempre, una cicatrice politica indelebile a danno di Monte di Procida.

I motivi sono molteplici. Era utile vendere prima i beni non strategici, con priorità di quelli ricadenti nel Comune di Bacoli.

Il ricavato delle vendite, per legge e in maniera inequivocabile, deve essere utilizzato solo come attività di investimento e non sciupato per una lavata di faccia, tappezzando le strade principali di asfalto,  la cui tenuta, sicuramente durerà un anno se non mesi.

I lavori di asfalto in corso, non sono interventi radicali di sistemazione della sede stradale compreso i tombini, i sottoservizi (fogne e pluviali) e etc., ma una semplice manutenzione ordinaria solo del tappetino che, dovrebbe essere un fatto normale e non rivendicato e pubblicizzato come una sorta di miracolo, soprattutto se i soldi, provengono dalla vendita scellerata di un importante bene patrimoniale e non da capacità politiche-amministrative di programmazione  con progetti e recupero fondi presso Provincia o Regione.

Alle prime piogge torrenziali, dato che abbiamo una rete pluviale insufficiente a poter reggere, le ormai attività meteoriche a carattere torrenziale, il tappetino di asfalto, man mano inevitabilmente salterà e vedremo andare in fumo tanti soldi spesi e le strade nuovamente dissestate. Ciò, senza trascurare il fatto che, dopo il tappetino, si stanno sistemando, alla meno peggio, dei tombini che diversamente, dovevano, essere sistemati a regola d’arte, prima di rifare il tappetino.

Il problema maggiore oltre alle buche, sono proprio i tombini e le grate che purtroppo sono disconnesse e che vanno sistemate bene, prima di rifare i tappetini.

Infine, lungo la sede stradale di Via Cappella, recentemente rifatta, e fino all’incrocio di Via Panoramica, come già evidenziato ad aprile, risulta ancora coperta da pietrisco e sabbia che, oltre a compromettere la sicurezza stradale, crea anche qualche problemino per la polvere e etc.. Ma forse, i cittadini di Cappella, non hanno il diritto di pretendere o lamentarsi.

Sono certo che a breve, il gruppo consiliare di minoranza, porrà, unitamente ad altri argomenti necessari, anche questi aspetti, all’interno del dibattito politico in seno al Consiglio, con formale richiesta di iscrizione all’odg.

Purtroppo il 51% dei cittadini che hanno bocciato Iannuzzi, dovranno subire per altri 5 anni questo modo di amministrare che a breve, porterà l’Amministrazione, come annunciato recentissimamente anche da qualche ex e Autorevole Amministratore, ora momentaneamente in parcheggio, ad aumentare  vertiginosamente tasse e tributi. 

E’ mai possibile che, per una sistemazione di asfalto viene annunciato una rivoluzione copernicana con un comunicato articolato ad arte con elementi fumosi, chiacchiere e il solito show :  “un paese più bello, la nostra città deve essere più accogliente, più funzionale, più ricca e deve essere attrattiva per i turisti e per quanti abbiano voglia di trascorrere ore di serenità”.

Un comunicato a modi favoletta, eccessivo e spropositato rispetto ad un intervento, seppur utile e giusto, ma sempre di tappetino si tratta.  Questi possono essere e devono essere desideri e speranze legittime che ogni cittadino deve augurare per la propria città ma, un Sindaco, ha il dovere, accanto a questi desideri, riferire e comunicare con quali azioni, strategie programmatiche e provvedimenti, intende conseguire questi obiettivi.

Il sindaco, in tema Urbanistico, come intende fare un paese più bello se, trascura e ignora le problematiche e le proposte per innescare interventi di riqualificazione urbanistica che sono alla base della programmazione e di una sana gestione del territorio.

Chiacchiere vuote che purtroppo, il 49% dei cittadini colpevolmente e consapevolmente ha voluto ignorare e non valutare mentre, il 51%, nonostante consapevole di tutto ciò, è costretto a subire una guida politica non votata.

Senza trascurare che il nostro gruppo, nonostante 682 voti, grazie ad una morbosa legge elettorale, è addirittura fuori dal Consiglio Comunale. Sotto l’aspetto squisitamente privato sicuramente ho ritrovato maggiore tempo da dedicare alla sfera personale e familiare ma, sotto l’aspetto politico,  ritengo, che sia un forte limite normativo ed una ingiustizia che, mortifica una parte dell’elettorato che è costretto a non essere rappresentato in Consiglio.

Ovviamente, dato che, anche durante la campagna elettorale, abbiamo dichiarato che, al di là del risultato, la nostra presenza politica sarebbe stata garantita e assicurata per alimentare il confronto anche fuori dal Consiglio Comunale, non verremo meno a questo impegno civico e politico e siamo fiduciosi che, il gruppo Consiliare di Minoranza, saprà ben interpretare le nostre istanze e riflessioni e trovare le ragioni per condividerle e portarle all’attenzione del Consiglio Comunale.