Paziente in shock settico salvato in tempi record all’ospedale di Pozzuoli

POZZUOLI – La gestione tempestiva della sepsi sta diventando un punto di forza per l’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, che si sta affermando come una delle eccellenze tra i DEA (Dipartimenti di Emergenza e Accettazione) di II livello nella regione Campania e un punto di riferimento per l’ASL Napoli 2 Nord. La capacità di diagnosticare e trattare rapidamente questa patologia, spesso insidiosa e fatale, è il risultato di un’efficace sinergia tra l’U.O.C. Laboratorio di Patologia Clinica del dottor Salvatore Maddaluno, e la UOC Medicina D’Urgenza del dottor Fabio Numis.
LA STORIA – Un paziente in shock settico è stato trattato con eccezionale rapidità. In meno di 24 ore l’équipe di Microbiologia, guidata dalla dottoressa Marina d’Isanto, ha identificato il germe responsabile e ha fornito un antibiogramma fenotipico. Questa diagnosi tempestiva ha permesso di avviare subito una terapia antibiotica mirata presso il reparto di Medicina d’Urgenza associata a cicli di depurazione renale extracorporea per rimuovere le tossine batteriche in circolo dal sangue del paziente grazie al supporto dell’équipe infermieristica coordinata da Augustra Troise.
L’INFEZIONE – Tutto ciò evidenzia una collaborazione esemplare tra specialisti, a dimostrazione che la formazione del personale e una corretta sinergia tra reparti possono salvare vite. La sepsi, che nasce da un’infezione, può evolvere rapidamente in una condizione grave e mettere in pericolo la vita del paziente, causando insufficienze d’organo e shock settico. I dati a livello nazionale sono preoccupanti: in Italia, i decessi legati alla sepsi sono passati da circa 19.000 nel 2003 a 70.000 nel 2020. Nonostante questi numeri allarmanti, una diagnosi precoce e un intervento terapeutico tempestivo sono gli elementi determinanti per migliorare l’esito clinico.