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Parco giochi per bambini: uno scempio senza fine

Parco giochi per bambini: uno scempio senza fine
  • Pubblicato2 Agosto 2011
I segni della distruzione al Baby Parking

POZZUOLI – Un groviglio di ferro vecchio e una cordicella che gli gira intorno. Una volta era un’altalena. A terra c’è un buco, in quel pavimento costato migliaia di euro e  realizzato con un materiale che attutisce i colpi, messo ad “hoc” per evitare che i bambini possano farsi male. Accanto ci sono delle strutture in legno, lì sopra i bambini dovrebbero scendere e salire, arrampicarsi, divertirsi. Oggi sembrano pezzi di carbone incollati.

SCEMPIO – che si aggiunge a scempio nel quartiere di Monterusciello. Ancora una volta ha vinto l’inciviltà. Che ha completato l’opera di distruzione del primo “Baby Parking”  costruito in via Modigliani appena 7 anni fa e finanziato da “Telecom Italia”, che volle donarla alla 167 di Pozzuoli, per creare un piccolo “parco giochi” in una zona disagiata. La stessa operazione fu fatta nel quartiere di Scampia, dove pare che la struttura sia ancora intatta

Un'altalena devastata

SOLDI – privati e  finanziamenti pubblici derivanti dalla “legge 51” per la realizzazione di impianti sportivi. Obiettivo: permettere ai bambini delle periferie di trascorrere qualche ora di divertimento gratis, sotto lo sguardo vigile dei genitori, che tra una chiacchierata e un’altra sedevano sulle panchine immerse nel verde. Ebbene, tutto ciò, purtroppo, ha avuto vita breve, trasformando questa piccola realtà in uno scempio.

E’ PERICOLOSO – portare i bambini su queste strutture, dappertutto c’è distruzione. Motivo? Inciviltà, abbandono, degrado, mancanza di manutenzione e vigilanza, nonostante la costruzione di una “guardiola” per un custode, rimasta negli anni sempre vacante. Ma oggi la distruzione di questa che doveva essere una “oasi felice” prosegue inesorabilmente. Oltre allo scempio, ormai sotto gli occhi di tutti, si aggiungono i pericoli ai quali i bambini sono esposti. E pensare che a completare il parco divertimenti fu costruito un edificio che avrebbe dovuto fungere da “guardiola” per il custode, ma che purtroppo è rimasta sempre vuota.

I segni dei roghi

UN TRISTE SCENARIO – è diventato il “Play Gorund”. Come è triste vedere  i bambini giocare tra sediolini divelti, corde di altalene spezzate, tra lamiere, spigoli taglienti, parti della pavimentazione anti-infortunistica sradicata, oltre ad una enorme sporcizia che circonda l’intera area. Ma nonostante ciò, forse per mancanza di alternative, molti genitori continuano a portare i propri figli  esponendoli involontariamente a grossi rischi. Come quello che si corre nel salire sugli scivoli, dove per arrivarci è necessario salire attraverso una struttura dove le protezioni laterali non esistono più e dove un bambino potrebbe finire giù da un’altezza di almeno un metro e mezzo.

Ciò che resta del parco giochi di via Modigliani

SPORCIZIA – Un gancio che lega la sediolina alla corda è saltato, pertanto questa potrebbe staccarsi facendo cadere il bambino che ci gioca. Alcuni scalini e la pavimentazione della grossa struttura in legno che rappresenta una sorta di labirinto in numerose parti risulta è divelta e potrebbe cedere da un momento all’altro. Poi ci sono le giostre già distrutte, bruciate, delle quali non resta più niente che un ammasso di rottami ma  nonostante ciò i bambini continuano a giocarci. Manca una pulizia del Baby Parking, gli scivoli sono sporchi, si vedono bambini di pochi anni giocare dove qualche minuto prima i più grandi sono saliti con i piedi o addirittura con i motorini. Tutt’intorno c’è solo sporcizia, ci sono scarafaggi, topi, insetti che proliferano a causa dell’erba incolta e dei rifiuti.

DUE INCENDI E LA FINE- Ma nonostante tutto sembra che la gente voglia essere più forte dei vandali che per ben 2 volte hanno appiccato il fuoco alle giostrine distruggendo ogni oggetto destinato al divertimento per i bimbi. Il primo rogo dopo appena un anno dalla realizzazione della struttura provocò la semi-distruzione di una parte di giostrine, che non furono né ripristinate né rimosse. Ed il secondo, devastante, poco più di un anno fa, le cui fiamme hanno finito di distruggere tutto il resto. Ora non resterebbe che chiudere questa struttura, viste le condizioni e visto che da “luogo di divertimento” sembra essersi trasformato ormai in “luogo di pericolo”. Una chiusura quasi inevitabile che avrebbe purtroppo il sapore di una sconfitta per tutti.

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GENNARO DEL GIUDICE
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