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Operaio puteolano ucciso a Ponticelli, si costituisce l’assassino

Operaio puteolano ucciso a Ponticelli, si costituisce l’assassino
  • Pubblicato22 Luglio 2022
Antimo Imperatore

POZZUOLI – Si è presentato ieri mattina presso la Procura della Repubblica di Napoli per rendere dichiarazioni in merito alla sua responsabilità in ordine al duplice omicidio di Carlo Esposito e Antimo Imperatore, maturato nell’ambito di conflittualità interne al clan De Micco/De Martino del quartiere di Ponticelli. Mercoledì sera gli agenti della Squadra Mobile e i militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Antonio Pipolo, classe 94. Le informazioni fornite da Pipolo hanno permesso il ritrovamento dell’arma molto verosimilmente utilizzata per il duplice omicidio.

LA VITTIMA DI POZZUOLI – Imperatore, 55enne originario del Rione Toiano, era conosciuto a Pozzuoli con il soprannome di “Rocky Balboa” per la somiglianza all’attore Silvester Stallone. La famiglia, distrutta per la morte dell’uomo che si trovava accanto all’obiettivo dell’agguato, non si dà pace: «Antimo era una persona perbene, con la camorra non ha mai avuto nulla a che fare». Si trovava lì per montare una zanzariera.

LA MARCIA DI LIBERA – Ieri sera Libera Campania è scesa in strada, nel Rione Fiat di Ponticelli a Napoli. «Vogliamo liberarci dalle violenze delle camorre, e vogliamo risposte certe e istantanee dalla politica e dalle istituzioni, che continuano a dormire e a restare in silenzio mentre in tutta la città, nella provincia e in tutta la Regione si moltiplicano fenomeni di violenza, di sopraffazione, mentre imperversano le ingiustizie sociali e ambientali, mentre le nostre vite continuano a peggiorare – tuonano i rappresentanti dell’associazione –  Qui la maggior parte delle persone ogni mattina si alza e va a lavoro o a scuola nonostante l’assenza di politiche sociali, culturali, del lavoro. Dobbiamo unirci e costruire un futuro migliore, perché ce lo meritiamo».