MONTE DI PROCIDA/ Panoramica, un belvedere di rifiuti
MONTE DI PROCIDA – Il panorama conserva tutto il suo fascino: terra e mare si abbracciano in una delle più suggestive immagini che la natura possa regalarci. Dal fuoco dei vulcani, alle acque dei laghi. Dai monti al di là del Golfo, alle isole che sbocciano dal mare per fondersi con l’azzurro del cielo. Questo, l’estasiante spettacolo che si ammira volgendo lo sguardo oltre il nostro panoramico pulpito.
DEGRADO ED INCURIA – Tuttavia, l’incanto svanisce quando dall’orizzonte chiniamo lo sguardo ai nostri piedi osservando ciò che ci circonda: una vera e propria cloaca “a cielo aperto”. Bottiglie, lattine, cartoni, fazzolettini, buste di plastica e rifiuti d’ogni genere ‘ornano’ le aiuole all’interno delle quali sono incredibilmente scomparsi i ciottoli bianchi che ne proteggevano le piante ivi presenti. Danneggiati anche i lampioni adibiti ad illuminare durante le ore notturne il belvedere.
UNA CASCATA DI RIFIUTI – Ma ciò che rende ancor più sgomenti è la cascata di rifiuti incastonata nella collinetta che dà sul mare. Uno scempio: materassi, materiale di risulta, copertoni, ingombranti e rifiuti speciali fanno cattiva mostra di sé tra la fitta vegetazione. Non mancano “romantiche” scritte ad imbrattare questa cartolina, realizzate dai “soliti” vandali irrispettosi di un patrimonio costato fior di quattrini ed appartenente ad un’intera comunità.
UN CATTIVO BIGLIETTO DA VISITA – La stessa strada che conduce a quella che è stata battezzata come la terrazza per eccellenza dei Campi Flegrei, rappresenta un cattivo biglietto da visita per quanti raggiungono il piccolo promontorio montese con l’intento di ammirare i paesaggi e i tesori nostrani. Ai margini della carreggiata vi si trova di tutto: cumuli di immondizia e montagne di copertoni giacciono oramai da mesi indisturbati. Aumentano ma non diminuiscono.
TROPPO MENEFREGHISMO – In un paese in cui il decoro urbano ed il rispetto dell’ambiente dovrebbero essere il nostro “fiore all’occhiello” è imperdonabilmente drammatico il degrado che regna sovrano lungo una delle strade di accesso alla città più frequentate del territorio. Un punto panoramico che non merita affatto sì tanto menefreghismo.
