MONTE DI PROCIDA/ Matrimonio-focolaio, parla lo sposo: «Non siamo untori. Alla festa c’erano 76 invitati»
MONTE DI PROCIDA – E’ uscito allo scoperto Andrea De Lillo, che ha voluto fare luce su quanto accaduto il 30 settembre durante la festa per celebrare il matrimonio con Barbora, sposa di origine slovacca, avvenuto in un ristorante in zona Scalandrone. Da quel giorno i casi di Covid a Monte di Procida sono saliti a 64, la stragrande maggioranza dei quali sono riconducibili a quell’evento. Andrea e Barbora sono risultati entrambi positivi asintomatici e sono in isolamento domiciliare. «Al mio matrimonio, tenutosi a Bacoli il 30 settembre 2020, c’erano 76 invitati e 12 fornitori tra band musicale, service audio e fotografi. Appena abbiamo scoperto che una persona asintomatica è risultata positiva, abbiamo contattato tutti gli invitati e fornitori del matrimonio invitandoli a fare un covid-19 test per evitare ulteriori contagi. -ha scritto sulla sua pagina Facebook De Lillo- Abbiamo agito nel modo più responsabile possibile nel prevenire la diffusione, insieme al Sindaco Peppe Pugliese e tutta l’amministrazione comunale che ringrazio, abbiamo costruito i links dei contatti e invitato tutti a fare il covid-19 test, isolarsi ed evitare contatti stretti.
LE ACCUSE – «Io, la mia famiglia e i miei amici non ci siamo di certo nascosti, -aggiunge lo sposo- abbiamo fatto il tampone rt-PCR privatamente per avere il risultato in tempi brevi, e così abbiamo scoperto tanti positivi asintomatici che avrebbero potuto diffondere ulteriormente il virus. Ho letto che siamo stati degli irresponsabili a organizzare una cerimonia in tempo di covid. Vorrei intanto far notare che fino a ieri (11 Ottobre) c’erano ancora tante cerimonie in zona e ancora nessuna legge che le vieta o che limita il numero di invitati. Il ristorante ha fatto rispettare diligentemente il DPCM, sono stati rispettati i distanziamenti e le altre misure contenitive. Voci in giro dicono che abbiamo portato il virus dalla Slovacchia, io e la mia famiglia abbiamo fatto il test al rientro, anche se non c’era nessuna legge che ci obbligava a farlo (e non c’è tutt’ora), e siamo risultati negativi, purtroppo abbiamo contratto il virus in Campania, dove la diffusione del virus è oggettivamente in aumento nelle ultime settimane. Auguro una pronta guarigione a tutti e sono certo che tutti sappiate che non era nostra intenzione causare disagi all’intera comunità montese.»