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“Mai per gloria, solo per memoria”: gli amici del Bognar ricordano Loris e Daniele

“Mai per gloria, solo per memoria”: gli amici del Bognar ricordano Loris e Daniele
  • Pubblicato17 Giugno 2016

di Carmen Del Core

torneo Loris e DanielePOZZUOLI – “Mai per gloria, solo per memoria”. É uno striscione ad accogliere chi si reca al Parco Bognar di Pozzuoli, dove ieri è iniziata la nona edizione del Torneo Loris e Daniele, intitolato a Daniele Del Core e Loris Di Roberto, due angeli sottratti alla vita troppo presto, quel maledetto 28 ottobre di dieci anni fa.

Loris e Daniele
Loris e Daniele

DUE ANGELI – Fu la Solfatara di Pozzuoli a vederli per l’ultima volta, Loris e Daniele, quest’ultimo intervenuto a difesa del primo, aggredito per futili motivi di gelosia, da un minorenne di Piazza Carlo III. Daniele morì all’istante, Loris si spense otto giorni dopo, il 5 novembre. Ma il loro ricordo e l’impegno che è scaturito da quella immane tragedia viaggiano inesorabilmente insieme, senza soluzione di continuità, e coinvolgono in special modo “Gli amici di Daniele Loris” e tutti i ragazzi dell’area flegrea, che da nove anni calcano il campetto del Parco Bognar, cercando, a partire dallo sport e con successo, di dare forza ai valori di lealtà, amicizia, correttezza e legalità, tutti ideali che hanno animato la purtroppo breve esistenza di Daniele e Loris.

VOGLIA DI RISCATTO – Il Torneo rappresenta una sorta di anteprima delle celebrazioni del decennale dell’uccisione di Loris e Daniele. Già, sono passati dieci anni da quando ho visto per l’ultima volta il volto di mio fratello Daniele e del suo amico Loris, dieci anni ricchi di inquietudini, amarezze, ma anche tanta voglia di riscatto per i giovani della nostra terra, attraverso il ricordo dei nostri angeli.

IL RICORDO – E poi c’è l’impegno, senza il quale la memoria rischia di essere vuota retorica fine a sé stessa. L’impegno di affermare la voglia di ricordare tutte, ma proprio tutte le vittime del nostro territorio. L’impegno di affermare l’improcrastinabile esigenza di tutelare tutte, ma proprio tutte le vittime innocenti della criminalità, a prescindere dalla mano omicida. Loris e Daniele, e con essi le tante vittime della criminalità cosiddetta comune, sono forse figli di un dio minore sul piano della dignità di vittime, rispetto alle vittime di mafia, del terrorismo e del dovere? Certo che no, risponderebbero tutti. Eppure il nostro Stato, trasgredendo una Direttiva comunitaria che risale al 2004, non riconosce alcuna forma di tutela giuridica alle vittime di una violenza non direttamente ascrivibile a forme di criminalità organizzata, mentre l’Europa ci impone da 12 anni di equiparare le vittime di tutti i reati intenzionali violenti.

LA PROPOSTA – Anche per questo occorre impegnarsi a fondo, cercando di fare in modo che la proposta di legge elaborata dalla Fondazione Polis e dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime e sottoscritta dall’Onorevole Valeria Valente, presentata alle Camere il 16 aprile 2014, acquisti ulteriore forza ed entri finalmente in vigore, affinché venga superata l’ingiusta e pericolosa contrapposizione tra vittime di serie A e vittime di serie B.

PER NON DIMENTICARE – Mi sforzo di pensare che questi 10 anni non siano passati invano ed è proprio il sorriso di Daniele e Loris a ricordarmelo, la loro purezza, i loro sguardi rimasti eternamente giovani. Per loro, e per tutte le vittime, dobbiamo continuare a lottare per ottenere giustizia, che significa leggi più eque e al passo con i tempi, culto della memoria e cultura della legalità. Solo così, potremo affermare che Daniele e Loris continuano a vivere. Non solo nel ricordo di noi familiari o degli amici che giocano a calcio sul campetto del Parco Bognar “mai per gloria, solo per memoria”. Ma anche e soprattutto nella coscienza collettiva e nella “memoria” di uno Stato che non può e non deve dimenticare nessuna delle sue vittime.