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L’INTERVISTA/ Parla l’arbitro puteolano che parteciperà alle olimpiadi di Rio

L’INTERVISTA/ Parla l’arbitro puteolano che parteciperà alle olimpiadi di Rio
  • Pubblicato1 Agosto 2016

13631568_10208531367194210_3083254111078342277_nPOZZUOLI– Da bordo vasca ha diretto tutte le più importanti competizioni internazionali al punto da essere considerato un ambasciatore di Pozzuoli in giro per il mondo. È tra i direttori di gara più esperti e stimati nel settore. Parliamo di Filippo Massimo Gomez, arbitro di pallanuoto che tra pochi giorni debutterà alle Olimpiadi di Rio De Janeiro, l’apice di una carriera straordinaria e ricca di soddisfazioni. Un vanto per lo sport flegreo, napoletano e italiano.

 

SPIRITO OLIMPICO– Tra le tante qualità di Gomez, che sarà l’unico fischietto tricolore per la pallanuoto in Brasile, colpisce la capacità di gestire la pressione che inevitabilmente c’è in questi casi: «Ovviamente sono felicissimo per la designazione – queste le sue prime parole- dopo tante partite importanti, sia livello nazionale sia internazionale, ora mi aspetta l’evento per eccellenza a livello sportivo ma anche mediatico. Sono sereno e concentrato, nonostante abbia diretto grandi gare sia a livello nazionale che internazionale,  tuttavia il momento degli inni nazionali credo sarà diverso, lo spirito olimpico sarà un qualcosa di unico. La cerimonia di inaugurazione dei giochi, inoltre, credo proprio sarà un altro momento indimenticabile. Mi auguro di essere all’altezza della situazione, consapevole delle difficoltà che mi spettano». E proprio come tutti gli atleti, in vista del grande appuntamento, Gomez si è “allenato” fischiando in giro per il mondo (dal 16 al 19 Luglio è stato in Indonesia per gli “Asian Junior Waterpolo Championship” NDR) ed ha anche seguito da vicino la preparazione delle nostre nazionali, il Settebello e Setterosa.

 

PIÙ SPORT A POZZUOLI– Infine il fischietto puteolano lancia un appello affinché le istituzioni cittadine siano più attive nella promozione della pallanuoto e nello sport in generale e spera, con la massima umiltà, che la sua presenza ai Giochi Olimpici venga vista come un esempio da seguire per i più giovani: «Viviamo in un territorio non facile, l’impegno delle istituzioni c’è ma la “risorsa” sport credo che vada supportata e considerata maggiormente. Da uomo di sport avrei tante proposte in tal senso ma occorre un cambio di mentalità. La mia storia, il raggiungimento dell’ Olimpiade, spero sia un esempio per tanti giovani che lavorano e si allenano sodo per raggiungere i più alti obiettivi».