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Le detenute di Pozzuoli e i ragazzi di Nisida protagonisti di “Puteoli Sacra”

Le detenute di Pozzuoli e i ragazzi di Nisida protagonisti di “Puteoli Sacra”
  • Pubblicato17 Febbraio 2021

POZZUOLI – Ragazzi e donne con minori opportunità, come i giovani di Nisida e le donne del penitenziario di Pozzuoli, per ripartire. Questa la formula di “Puteoli Sacra” il progetto che riaprirà, dalla prossima primavera, cattedrale, museo e ipogei diocesani nel Rione Terra di Pozzuoli per quello che vuole proporsi come ‘il più grande sito turistico in Europa gestito da giovani provenienti dall’area penale’, esperienza simbolo di speranza e modello di reinserimento sociale. Tra i tesori che potrebbero essere rilanciati come importanti attrattori turistici della zona, c’è il restaurato duomo di Pozzuoli. «Nel museo Diocesano alloggiano venti secoli di storia di una delle più antiche comunità cristiane dell’Occidente, tra importanti ritrovamenti pre-cristiani, dipinti seicenteschi, reliquiari dei primi martiri, ostensori, statue, e paramenti sacri. Tutte opere di enorme valore sottratte alla devastazione e ai furti del dopo bradisismo», racconta all’Ansa Don Gennaro Pagano, direttore Fondazione CED Regina Pacis e cappellano di Nisida. Il reinserimento dei ragazzi, provenienti principalmente dagli Istituti Penali di Nisida e di Pozzuoli, avverrà con l’ ausilio di un team di pedagogisti, educatori e guide turistiche, seguendo il metodo Integra, applicato in tutta Italia. Puteoli Sacra vede infatti il coinvolgimento del Centro Giustizia minorile della Campania, degli Istituti Penitenziari di Nisida e Pozzuoli nonché la partecipazione di diverse Università, come la Federico II, la Parthenope e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; di tutti i soggetti istituzionali del territorio flegreo, della Diocesi di Pozzuoli e anche di tante piccole realtà del privato sociale.