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La medicina naturale del Dottor Porzio: “Cardo Mariano”, descrizione di un potente protettore del fegato

La medicina naturale del Dottor Porzio: “Cardo Mariano”, descrizione di un potente protettore del fegato
  • Pubblicato9 Giugno 2012
Il Cardo Mariano

SALUTE – Del “Cardo Mariano” (noto da secoli) si conosce globalmente la sua capacita’ epatoprotettiva in quanto la pianta risulta uno prodotto naturale utilissimo come mezzo di prevenzione e terapia per diverse affezioni del nostro fegato. Parliamo infatti del Silybum marianum (L.), una pianta erbacea annuale o biennale chiamata comunemente cardo mariano, la cui parte utilizzata è il frutto maturo essiccato. La droga contiene fino al 3% di flavonolignani (flavonoidi chiamati generalmente Silimarina) che costituiscono il complesso farmacologicamete attivo. Le proprietà principali della silimarina sono rappresentate soprattutto dal suo potente effetto antiossidante.

RIMEDIO –  La potente attività epatoprotettiva della silimarina è dovuta infatti proprio alla riduzione dei perossidi lipidici e all’azione scavenger dei radicali liberi ma anche a tanti altri meccanismi che si stanno studiando nelle migliori università internazionali. Il cardo mariano si è rivelato un eccellente rimedio in caso di steatosi epatica (anche alcolica), il famoso fegato grasso e anche come una sorta di antidoto epatico nei confronti di abuso di alcol o di farmaci come paracetamolo e nimesulide, quando ovviamente si può operare solo con la medicina naturale e non quando si è ormai in condizioni di irreversibilità, quindi nei casi medio-lievi.

PROPRIETA’ –  Accanto alle ben note proprietà epatoprotettive,il cardo mariano ha dimostrato grosse proprietà antiinfiammatorie ed anticancerogene. La silimarina infatti si è dimostrata in grado di diminuire drasticamente la proliferazione di cellule tumorali di varia natura tra cui quelle della prostata, ovaio, seno, polmone, cute e vescica. In un recente studio americano si è poi messo in risalto come la silimarina riduca i danni cellulari indotti dai raggi UVB, che avviano appunto la carcinogenesi (nascita di un tumore maligno). In vitro la silimarina induce apoptosi (morte cellulare) di alcune cellule di cancro della pelle (melanoma incluso).

IL CONSIGLIO –  L’attività antiangiogenica (la silimarina evita la formazione di nuovi vasi che nutrono il tumore) è stata posta in evidenza in diversi tipi di cancro, in particolare è stato dimostratocome queste molecole blocchino il Vascular Endothelial Growth Factor (fattore di crescita dei vasi sanguigni) nelle cellule di carcinomi prostatici, mammari e polmonari. Consiglio, nei casi necessari, l’utilizzo di Cardio Mariano contenente fino a 200 mg di flavonoidi espressi come silimarina fino a 2 volte al giorno.

DOTTOR ROSARIO PORZIO