In arrivo 5mila ispettori contro il lavoro nero – LE FOTO
NAPOLI – Duemila casi di lavoro irregolare e 350 attività commerciali sospese nel 2015 a Napoli e provincia. Dati allarmanti a cui la Regione Campania sta rispondendo con 900 corsi di formazione. Sono alcuni dei numeri emersi durante il convegno “Il Lavoro che cambia” organizzato da Gesfor (Scuola di Formazione) e ILA (Ispettori del Lavoro Associati) a Napoli. Illustrate le nuove regole del mercato del lavoro a seguito delle modifiche legislative intervenute con il Jobs Act, con particolare riferimento al nuovo regime sanzionatorio, alle dimissioni telematiche ed alla depenalizzazione degli illeciti, le misure di politica attiva del lavoro a sostegno dell’occupazione adottate dalla Regione Campania con il contributo attivo di Italia Lavoro.
LA RISPOSTA – Argomento ripreso dall’assessore al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri: «Rispondiamo alle problematiche del lavoro riprogrammando quella sgangherata misura che è Garanzia Giovani nel piano approvato nel 2014. – afferma Palmeri – La Regione risponde con incentivi disponendo anche una misura nuova che è Garanzia Over destinata a coloro che hanno più di 29 anni e che sono in grosse difficoltà. Tutto ciò mettendo insieme Centri per l’impiego e operatori privati del mercato del lavoro. Per quanto riguarda Garanzia Giovani abbiamo messo in campo circa 900 corsi con idee originali per offrire corsi spendibili sul mercato del lavoro».
LAVORATORI IN NERO – Dunque, Campania maglia nera per quanto riguarda i dati ISTAT sulla disoccupazione. Sul tema Paolo Pennesi, Direttore Nazionale del nascente Ispettorato del Lavoro ha spiegato: «Il nuovo organo sarà composto da Inps, Inail, Ministero del Lavoro. Siamo pronti a mettere in campo 5mila ispettori per contrastare il fenomeno del lavoro nero». Dati allarmanti confermati anche da Giuseppe Cantisano, Direttore Territoriale Lavoro Napoli: «In città e provincia, nel 2015, sono stati scoperti circa 2mila casi di lavoro nero e sono state eseguite 350 sospensioni di attività commerciali. Il dato più preoccupante è che, nonostante le politiche di incentivi alle aziende, i primi tre mesi del 2016 stanno confermando lo stesso trend negativo dei precedenti».
