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IL PENTITO/ Pariante fa tremare i Campi Flegrei

IL PENTITO/ Pariante fa tremare i Campi Flegrei
  • Pubblicato17 Giugno 2014

di Fabio Postiglione e Gennaro Del Giudice 

chiapparielloBACOLI – È il boss in giacca e cravatta. Capace di ripulirsi le mani di sangue al momento giusto ma di imporre la sua sete di vendetta alla prima occasione. È il regista di due faide di camorra e custodisce i segreti di tre dei clan più potenti di Napoli. È un killer ma ha deciso di pentirsi. È passato dalla parte dello Stato quando nessuno se lo aspettava, quando non aveva sulle spalle sentenze di ergastolo ma solo una per traffico di droga e camorra, cose di poco conto per chi vive di malavita. Ebbene Rosario Pariante detto “chiappariello”, 58 anni, è l’ultimo dei collaboratori di giustizia della camorra napoletana ma il primo del vecchio gruppo di Scampia e Secondigliano, uno dei “senatori” che ha difeso il proprio territorio dai Ruocco di Mugnano e prima ancora dall’armata di Raffaele Cutolo, per poi diventare uno dei fautori della scissione del 2004 dal clan Di Lauro.

 

ATTENZIONI DEI MAGISTRATI SUI CAMPI FLEGREI – Era un amico intimo di Paolo detto “Ciruzzo ’o milionario”, ma non condivideva le scelte aggressive del figlio Cosimo e così in accordo con i fratelli Abbinante e con gli Amato-Pagano schiacciò e umiliò i killer di “mezzo all’arco”. Un boss in giacca e cravatta, in grado di tessere alleanze politiche, con imprenditori, con gli altri capiclan e di sedersi ai tavoli più chic d’Italia. I suoi interessi sono sempre stati nella sua terra d’origine, Bacoli. È lì che ha creato il suo sotterraneo impero economico. Lì è stato in grado di riciclare una parte dei milioni e milioni di euro che ha accumulato grazie al traffico di sostanze stupefacenti. È proprio nell’area Flegrea dove probabilmente nelle prossime settimane si concentreranno le attenzioni dei magistrati e degli investigatori. È da lì che “chiappariello” ha organizzato la sua nascita criminale. Racconterà tantissimi retroscena che fino a pochi giorni fa erano solo ipotesi. Può partire dagli omicidi della guerra che la Nuova Famiglia scatenò con la Nco.

 

LE PAROLE DEL BOSS – Può riferire tutte le trattative che furono intavolate per la fine di quella tremenda faida. Racconterà sicuramente dell’ascesa di Paolo Di Lauro dovuta all’eliminazione fisica dei rivali della cosca dei Ruocco di Mugnano. E poi dei traffici internazionali di sostanze stupefacenti, della corruzione in terra spagnola, degli alberghi, delle case di lusso e dei conti correnti segreti sparsi in tutto il mondo. Racconterà ancora della faida del 2004 quando decine e decine di killer furono assoldati per assassinare i “secondiglianesi”. Rosario Pariante può decretare la fine della vecchia camorra di Napoli.