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Guarino (Noi moderati): «Basta promesse mancate, così Pozzuoli deve rivivere ed essere attrattiva più di Pompei»

Guarino (Noi moderati): «Basta promesse mancate, così Pozzuoli deve rivivere ed essere attrattiva più di Pompei»
  • Pubblicato21 Settembre 2022

POZZUOLI – «Pozzuoli è un’occasione mancata. Un’occasione di rilancio del territorio, di sviluppo e di risorsa occupazionale che la sinistra non ha saputo cogliere, sciupandola in maniera colpevole e deplorevole». L’avvocato Riccardo Guarino, candidato capolista di ‘Noi moderati’ alla Camera dei deputati nel collegio Campania 1-01, ha le idee chiare sul futuro di Pozzuoli e del circondario flegreo cui intende dare voce in Parlamento.

Avvocato Guarino, cosa sogna per Pozzuoli?
«La prendo un po’ larga, perché il futuro che immagino per Pozzuoli cade in un contesto specifico. L’Italia non decolla se a trainarla è solo il Nord. Da vagone di coda, il Sud deve posizionarsi in testa al convoglio dello sviluppo. E ciò può accadere se iniziamo ad utilizzare in maniera seria ed efficace le risorse esistenti e se scopriamo quelle nascoste, disperse o malamente utilizzate. Quale, dunque, migliore risorsa di storia e turismo può sfruttare il Sud per iniziare la sua corsa di riscatto? In questo solco si innesta l’indispensabile rilancio di Pozzuoli e dell’intera area flegrea».

Dunque secondo lei Pozzuoli non è valorizzata….
«Assolutamente no. Pozzuoli è un parco archeologico dall’inestimabile valore e dall’incredibile peculiarità: a differenza di Pompei ed Ercolano, la sua storia non si sviluppa in una zona definita e chiusa. Questo territorio è un museo a cielo aperto. Camminare per la città, attraversarla è come sfogliare un libro: ogni pagina, ossia ogni strada, ogni piazza, racconta un pezzo della lunga storia di Puteoli. Ma questa storia oggi è irrimediabilmente calpestata. Il lavoro di amministrazioni che non hanno veramente amato la città, né il suo passato e non hanno avuto a cuore il suo futuro, restituisce oggi un itinerario di degrado: la storia, oggi, ha il volto di rovine abbandonate. E’ una vergogna».

Lei cosa vede invece nel futuro di Pozzuoli?
«Vedo una città, un’area, che riesce a vivere della sua naturale ricchezza. Vedo un polo archeologico famoso come Pompei, se non di più. Immaginiamo cosa sarebbe valorizzare questo itinerario di grande storia, ampliare il recupero a tutta l’area flegrea, e contestualmente favorire la nascita e il radicamento delle attività ricettive. Il turismo genera ricchezza, genera lavoro. E il lavoro crea sviluppo per una comunità intera. E’ un circuito virtuoso».

Cosa pensa del progetto del rione Terra?
«Il rione Terra è il cuore più rappresentativo dell’antica Pozzuoli. Il suo recupero è di vitale importanza, ma, attenzione, non ha senso riportare in vita la storia se poi non la si popola. Il rione Terra non può essere svuotato dei suoi abitanti. Va vissuto, deve avere un’anima. Altrimenti diventerà una città fantasma, un cimitero. Un museo triste».

Si batte sulle promesse mancate…
«Come dicevo, bisogna recuperare le risorse disperse. Penso, ad esempio, alle terme, al mare con un nuovo modo di ripensare e riequilibrare la spiaggia libera e quella data in concessione. Penso, ancora, che Pozzuoli deve recuperare una vocazione industriale: la pesca non c’è più, l’agricoltura non c’è più. La storia di Pozzuoli e quella dei Campi flegrei è la storia di cattiva gestione e di impegni non mantenuti. E’ una storia che va archiviata, è una storia che i puteolani, Napoli e il Sud non meritano venga raccontata».

I puteolani hanno sentito spesso queste parole, poi però i fatti non hanno fatto la differenza…
«Posso immaginare che i puteolani si sentano traditi e per questo sfiduciati. Ma oggi chiedo loro di crederci. Io ho una storia di impegno vero e radicamento sul territorio di Napoli: ho una storia di impegno nel sociale, ho lavorato per la rinascita di un istituto scolastico che era scomparso, ho fondato una squadra di calcio femminile, ho portato avanti progetti con le scuole per il recupero del verde e dell’ambiente, cerco di farmi portavoce con le istituzioni di problematiche importanti per la città. E tutto questo l’ho fatto non per soldi, non per poltrone: lavoro in silenzio da decenni, senza aspettarmi niente ma solo per amore della città. Ecco, la mia promessa è portare questa storia di attivismo sincero anche qui a Pozzuoli, nell’area flegrea tutta. Noi siamo qui e vogliamo rimboccarci le maniche. Chiediamo ai puteolani di darci una mano e assicuriamo loro che non tradiremo le aspettative».