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Forte scossa a Pozzuoli, Di Vito (INGV): «Non ci sono segnali di eruzione»

Forte scossa a Pozzuoli, Di Vito (INGV): «Non ci sono segnali di eruzione»
  • Pubblicato27 Settembre 2023

POZZUOLI – Nessun elemento precursore di un’eruzione imminente dei Campi Flegrei. È quanto fanno sapere dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Dalle 05:06 di ieri è in corso uno sciame sismico, costituito da circa 64 eventi con magnitudo massima 4.2. Gli epicentri sono localizzati nell’area Accademia-Solfatara (Pozzuoli) e nel Golfo di Pozzuoli. Il terremoto di magnitudo maggiore è avvenuto alle 03:35 nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli, ad una profondità di 2.7 km.

PARLA IL DIRETTORE DI VITO – In seguito all’evento sismico di questa notte, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La scossa è stata avvertita dalla popolazione anche di Napoli, ma dalle prime verifiche non vi sono danni. «La dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo, che presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni, e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana – dichiara Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV– Anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non mostrano variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati – sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo – può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità».