Fece arrestare il boss di Pozzuoli: Bobò l’imprenditore coraggio minaccia il suicidio «Vogliono chiudere il mio ristorante per un errore del comune»

POZZUOLI – Ha denunciato, fatto arrestare e condannare a 13 anni di carcere il boss di Pozzuoli Gennaro Longobardi e il genero di quest’ultimo, Gennaro Amirante, che gli volevano imporre di pagare il pizzo. Dopo sette anni, quell’imprenditore coraggio è crollato sotto i colpi della burocrazia, di qualche incidente di percorso ma soprattutto a causa dell’indifferenza di quanti hanno fatto intorno a lui terra bruciata, isolandolo perché lui «dove va porta le guardie». Nella giornata di oggi Giuseppe Bruno, in arte “Bobò”, tra i ristoratori più famosi di Napoli e provincia, ha minacciato il suicidio. Con una tanica di benzina si è diretto negli uffici della palazzina numero sette del comune di Pozzuoli, dove c’è la stanza del sindaco, e con un accendino ha minacciato di darsi fuoco. Il motivo? Un’ordinanza di cessazione dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande per il suo storico ristorante di Largo Colombo, sul porto di Pozzuoli, notificatagli 15 giorni a cui è seguito, questa mattina, un avviso di chiusura (tempo massimo domani) da parte della Polizia Municipale.
STORICO RISTORANTE – Dunque, il ristorante da cui sono passati decine di calciatori del Napoli, artisti, attori, cantanti, rischia i sigilli. Il motivo? Un contenzioso di natura economica con il proprietario dell’immobile, uno sfratto che pende sulla sua testa e una serie di vicende extragiudiziarie che oggi hanno portato a un punto di non ritorno, complice anche un black-out da parte dell’ufficio Annona del comune di Pozzuoli che lo stesso Bobò ha denunciato senza mezzi termini. «All’ordinanza di 15 giorni fa abbiamo fatto opposizione per chiedere la sospensiva ma i responsabili di quell’ufficio non ha mai letto la Pec inviata dai miei avvocati facendo scattare l’esecuzione di questa ordinanza». Versione respinta dagli uffici comunali secondo cui “la richiesta di sospensiva non è vincolante e gli uffici non hanno commesso errori”, motivo per cui entro domani mattina Bobò dovrà chiudere l’attività per evitare i sigilli da parte della Municipale.
LA TENSIONE – Intanto, tornando alla cronaca odierna, non sono mancati attimi di tensione quando Bobò, intorno alle 14 di oggi, è entrato nella palazzina del sindaco minacciando il gesto estremo. Minacce poi rientrate grazie all’intervento di alcune persone intervenute per calmarlo. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia Municipale e i poliziotti del Commissariato di Pozzuoli che hanno tenuto la situazione sotto controllo. Poco dopo il ristoratore è stato ricevuto dal sindaco Gigi Manzoni che gli ha spiegato i motivi che hanno portato gli uffici comunali ad emettere l’ordinanza, dando piena disponibilità per quanto concerne il proprio ruolo istituzionale.
LE DENUNCE – Dal canto suo Bobò ha annunciato il ricorso al TAR per chiedere la sospensione immediata dell’ordinanza «Chi ha sbagliato dovrà pagare – ha affermato l’imprenditore– sono pronto a denunciare chi ha fatto abusi e chi ha omesso come è avvenuto in questi giorni. Mi stanno abbandonando tutti, non solo a Pozzuoli. Da quando ho denunciato la camorra e ho fatto arrestare il boss di Pozzuoli la gente mi evita. Ho perso clienti, i proprietari degli immobili non mi vogliono e adesso mi stanno mettendo nelle condizioni di andarmene da Pozzuoli. Perché tutto questo?».