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EVENTI/ Le note di Rea incantano il Pozzuoli Jazz Festival – LE FOTO

EVENTI/ Le note di Rea incantano il Pozzuoli Jazz Festival – LE FOTO
  • Pubblicato27 Luglio 2014

di Laura Iovinelli

Danilo Rea al pianoforte
Danilo Rea al pianoforte

POZZUOLI – Uno scenario lunare, quello del vulcano della Solfatara, per accogliere l’esibizione di uno dei maggiori pianisti jazz italiani, Danilo Rea. Sabato 26 luglio vi è stato il secondo concerto dei tre previsti in questa location d’eccezione, per la quinta edizione del Pozzuoli Festival Jazz. Un evento unico al mondo, quello di poter assistere ad uno spettacolo in un cratere di notte, con tante luci colorate , fumi e vapori da sembrare immersi in un’atmosfera onirica. Un tappeto rosso è stato posto per l’occasione, un tappeto che arrivava al cuore di questo vulcano al cui centro vi era Danilo Rea col suo piano, come un punto luce nell’ immensa oscurità che avvolgeva la scena. L’artista si è esibito in una straordinaria performance in piano solo, regalando al numeroso pubblico, accorso per ascoltare la sua musica, un repertorio che andava dal classico al pop, al popolare. Ha suonato brani come “Vincerò” di Andrea Bocelli, “oh che sarà” di Fiorella Mannoia, “Via Del Campo” e La canzone di Marinella” di Fabrizio De Andrè e brani napoletani, come “te voglie bene assaje” e Catarì con cui ha terminato il concerto.

 

La folla applaude la performance dell'artista
La folla applaude la performance dell’artista

L’ARTISTA – Danilo Rea si è interessato alla musica fin da piccolo. All’età di due anni l’ascoltava per ore ed ore divorando le melodie e quando ancora non aveva imparato a leggere e scrivere, indovinava i titoli e gli interpreti delle canzoni, lasciando stupefatti i genitori. All’età di 21 anni si diploma al conservatorio di Santa Cecilia e non s’interessa solo alla musica Jazz, ma anche a quella progressive ed entra a far parte di una gloriosa formazione “New Perigeo”. Il trio fece una lunga tournée con Rino Gaetano e Riccardo Cocciante.Vanta collaborazioni con moltissimi artisti come Mina, Gino Paoli, Pino Daniele e Claudio Baglioni. Si fa strada nell’ambiente jazzistico fino a suonare con i più grandi solisti statunitensi come Art Framer, Chet Baker, Lee Konitz, John Scofield, e Joe Lovano. L’artista è il primo jazzista a sostenere che per approfondire il discorso improvvisativo, che poi è il fondamento della musica jazz, bisogna attingere al nostro patrimonio musicale da Puccini, Mascagni, Luigi Tenco, Gino Paoli, spaziare quindi dal lirico, al pop, alla musica popolare. Si può imitare, interpretare ed infine improvvisare , e raccontare le emozioni, gli stati d’animo del momento, così dal rendere la musica viva, capace di muoversi e andare al di là dei virtuosismi e delle acrobazie sulla tastiera bianca e nera. Alla fine dell’esibizione è stata donata all’artista, che con la sua musica diventa messaggero di pace e condivisione, una “Bomba di Colore, Passione, Pace e Amore” del maestro Raffaele Ariante, puteolano che vive ad Assisi da oltre vent’anni. Una Bomba, intesa non solo in senso fisico, con le tragedie che ci ricorda, ma anche morale, che ci richiama alla perdita dei valori umani e della capacità di volere bene all’altro.

 

L’ORGANIZZAZIONE – In occasione del concerto è stato possibile visitare tutta l’area vulcanica e vi è stata la degustazione di vini flegrei della cantina La Sibilla. Il festival, è organizzato dall’Associazione Jazz & Conversation che promuove questo progetto di riconquista e di rilancio del nostro territorio affidandosi alla musica che è ambasciatrice di pace, di cultura, d’incontro e di passione. La rassegna si avvale del patrocinio morale del Comune di Pozzuoli, dell’AACST di Pozzuoli e del Consolato della Lituania, nonché del contributo dell’Ambasciata di Danimarca e dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

 

LE FOTO

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