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BACOLI/ Parco dei Campi Flegrei, al via la demolizione del pontile-mostro – LE FOTO

BACOLI/ Parco dei Campi Flegrei, al via la demolizione del pontile-mostro – LE FOTO
  • Pubblicato1 Aprile 2014

di Manuela L. Cuccurese

Le operazioni di rimozione nel porto di Baia
Le operazioni di rimozione nel porto di Baia

BACOLI – Sono questa mattina a Baia i lavori di demolizione del “Pontile Coppola”, struttura risalente agli anni ’50 sita nei pressi di Punta Epitaffio nell’area marina protetta del “Parco dei Campi Flegrei” e del Parco sommerso di Baia, da anni al centro delle polemiche tra associazioni ed enti pubblici e privati. Le operazioni, coordinate dal Capo del Circondario, il  Comandante Andrea Pellegrino della Capitaneria di Porto di Pozzuoli, dureranno circa quattro giorni e saranno supervisionate per tutta la durata da un tecnico della Soprintendenza per i Beni Archeologici, affinché siano rispettate tutte le condizioni di tutela e sicurezza del sito. Il pontile era da tempo oggetto di sequestro su richiesta proprio della Guardia Costiera, ma solo nel 2011 è arrivata la sentenza di demolizione e di ripristino dei luoghi, trattandosi d’altronde di una struttura fatiscente che, oltre a deturpare l’integrità di un’area protetta, costituisce un pericolo per la navigazione portuale.

 

LA STORIA –  Questa storia inizia molto prima, perché, ai sensi della Legge n.426 del 1998, il Porto di Baia era già ubicato all’interno della perimetrazione del sito di bonifica di interesse nazionale del “Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano”, e l’istituzione del Parco marino sommerso di Baia nel 2002 ha costituito di fatto una sentenza di morte per questo pontile (così come per il “Pontile Lubrano” della Pozzolana Flegrea S.r.l, posto all’altra estremità del porto di Baia). Nonostante tutto, però, ci sono voluti diversi anni perché ne fossero attuate le direttive di smantellamento, sia per ulteriori contenziosi aperti con la società costruttrice la “Michele Coppola &Co”, sia per i tempi burocratici che vedono lunghi tavoli di concertazione tra tutti i soggetti coinvolti nell’operazione e l’ottenimento di permessi speciali da parte dei vari Ministeri, vista la delicatezza e l’importanza dei siti archeologici su cui si agisce. Dunque, a una storia che sembrava infinita agli occhi soprattutto della cittadinanza, oggi si pone la parola “fine”.

 

LE FOTO

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