BACOLI/ Il consigliere-suocero smentisce Josi sul proiettile al vigile: “Non c’entra la politica”

BACOLI – È Salvatore Illiano, consigliere di maggioranza, nonchè suocero del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione, a smentire che il proiettile inviato in una busta anonima ad un vigile urbano non abbia una matrice politica o amministrativa, a differenza di quanto il sindaco aveva fatto intendere in un post su Facebook.
LA SOLIDARIETA’ AI VIGILI – Illiano ha manifestato la propria solidarietà al corpo di Polizia Municipale allontanando ogni dubbio sulla natura del gesto che, a sua detta, non ha nulla a che vedere con l’azione politica ed amministrativa. “Ho appreso con grande preoccupazione dell’episodio che si è verificato stamattina a Bacoli con l’invio di una lettera indirizzata al Comando di Polizia Municipale di via Lucullo contenente un proiettile. Bene è stato fatto a coinvolgere immediatamente i Carabinieri e gli organi preposti affinché’ si possa fare pronta chiarezza su quanto accaduto. Un gesto che mi appare ancora più grave perche’ teso ad intimidire e destabilizzare, non un’azione politica, ma l’agire di un Comando di Polizia Municipale che ha, tra i propri obiettivi, la salvaguardia della sicurezza e della civile convivenza di tutti i cittadini di Bacoli. La politica non può stare a guardare senza assumere iniziative di ferma e decisa condanna di quanto accaduto. Ciascuno di noi è chiamato a schierarsi, senza se e senza ma, a difesa del Corpo di Polizia Municipale, parte fondamentale delle Istituzioni della Città, che è stato vilmente attaccato. A loro va la mia piena solidarietà e vicinanza e sarà necessario riflettere, tutti insieme, su quali azioni concrete possano essere messe in campo affinchè risulti chiaro che chi compie tali azioni attacca l’intera città e si troverà davanti la resistenza e le barricate della città tutta”.
I PRECEDENTI – Già in passato il sindaco Della Ragione si era auto attribuito presunti attentati o minacce nei suoi confronti per fermare il suo operato politico. Nel 2014 fu organizzato un corteo a suo favore dopo un presunto attacco camorristico all’attività di famiglia. Gesto che, poi, fu derubricato dagli inquirenti a “bega condominiale” per un frigorifero che faceva troppo rumore durante le ore notturne. Nel 2020 dichiarò di aver ricevuto minacce telefoniche per la sua predisposizione anticamorra. Anche in quel caso gli inquirenti chiusero le indagini affermando che era un gesto isolato di una persona con disturbi mentali. Nel 2021 affermò di essere stato vittima di un attentato in consiglio comunale da parte di un dipendente del Cic. I carabinieri chiusero la vicenda con un gesto autolesionistico della persona. Tutti episodi che il primo cittadino ha cavalcato negli anni per costruire un’immagine di sindaco anticamorra o contro il sistema. L’ultimo tentativo, ieri, con il proiettile alla Municipale.