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BACOLI/ Il Comune è ufficialmente fallito: firmata la “resa”. E a pagare saranno anche i cittadini

BACOLI/ Il Comune è ufficialmente fallito: firmata la “resa”. E a pagare saranno anche i cittadini
  • Pubblicato20 Giugno 2018

BACOLI – E’ ufficiale: il Comune è stato dichiarato fallito. Il commissario prefettizi Francesco Tarricone ha infatti preso atto di quanto relazionato dai responsabili del servizio finanziario, dal segretario generale, dal collegio dei revisori dei conti e del commissario ad acta nominato con l’obiettivo (ovviamente non raggiunto) di approvare il bilancio di previsione, ha dichiarato il dissesto dell’ente. Nella corposa documentazione si legge di un Comune alle prese con un «continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria, in una costante condizione di mancanza di liquidità tale da non riuscire ad onorare il pagamento delle spese obbligatorie per legge».

CONSEGUENZE PER I RESPONSABILI – Ora tutto verrà inviato al Ministero dell’Interno, alla Procura regionale della Corte dei Conti. Tra le conseguenze della dichiarazione di dissesto, ci sono anche quelle che riguardano le eventuali responsabilità da parte di chi abbi amministrato il Comune poi finito in default. Il Testo unico sull’ordinamento degli enti locali parla chiaro: «gli amministratori che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti, con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati, ove la Corte, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile».

TASSE ALLE STELLE – Ma a “pagare” saranno anche gli stessi bacolesi, considerato quanto ancora prevede il Tuel, laddove il Comune dovrà «deliberare per le imposte e tasse locali di spettanza dell’ente dissestato, diverse dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita».