Anidride carbonica, il vulcanologo “sgonfia” l’Osservatorio Vesuviano «Era tutto noto. Ora controllerete i tunnel a Pozzuoli?»

POZZUOLI – «Anidrite Carbonica (CO2) da gas premonitore di eruzioni a rischio soffocamento. Sapevamo che l’anidrite carbonica è un gas monitorato alla Solfatara e ai Pisciarelli (Agnano) per verificare il livello di pericolosità del Bradisismo e che è ritenuto dai geochimici uno dei gas che generano la deformazione dello strato geologico superficiale, al quale si accompagna la sismicità dell’area. Tutto ciò vede l’Osservatorio Vesuviano la principale istituzione impegnata in questo controllo. Dopo anni e anni, durante i quali gli esperti hanno comunicato che nell’area Solfatara-Pisciarelli il flusso di CO2 è di diverse tonnellate al giorno ed è pari a quella emessa da un vulcano attivo a condotto aperto, l’Osservatorio si avvede del pericolo della concentrazione di tale gas, nocivo alla salute, in ambienti sotterranei.» è quanto spiega il vulcanologo Giuseppe Luongo, che fa . «Ma era tutto noto – prosegue – che in un’area vulcanica vi sia una forte emissione di CO2 per la presenza di una sorgente magmatica ancora attiva e l’azione termica di questa sui calcari presenti in profondità e che liberano anidride carbonica. Questa risale attraverso un processo di diffusione nelle rocce porose e fratturate e tende a presentare le concentrazioni più elevate dove si concentrano le fratture che raggiungono la superficie. Il fenomeno è noto nell’area vesuviana con la manifestazione delle “mofete” presenti a lungo al termine di una fase eruttiva. A Bacoli con questo termine si segnala il Rione Mofete sullo Scalandrone. Ad Agnano è famosa la “Grotta del cane” nei pressi dello stabilimento termale che fungeva da attrattore per i turisti nell’Ottocento prima del prosciugamento del Lago. Infatti, il “cicerone” di turno introduceva l’animale nella grotta, satura di gas, e poi lo lanciava in acqua per farlo riprendere. La Grotta è ancora esistente al bordo del cratere di Agnano. Il sito è ben noto a chi vive a Pendio Agnano. Ora alla base esterna del Pendio è attivo un Liceo; qualcuno ha provveduto a misurare le concentrazioni di CO2 negli ambienti scolastici meno areati e nel piazzale antistante la scuola dove si concentrano i ragazzi?» si chiede il noto vulcanologo.
LE DOMANDE – «Sono sorpreso, ma non troppo, dell’allarme dell’Osservatorio Vesuviano. Forse hanno inteso mostrare la loro intensa attività di controllo nell’area di Agnano-Pisciarelli e in mancanza di novità sulla interpretazione della dinamica del Bradisismo hanno aggiunto la novità del “pericolo” della CO2. – spiega ancora Luongo, che cerca di dare una propria chiave di lettura, ponendo una lunga seria di interrogativi – Lungi da me voler sottovalutare gli effetti di tale gas, ma inviterei i geochimici dell’Osservatorio a restare sempre più impegnati sull’evoluzione del fenomeno del Bradisismo, per fornire a chi vive nell’area a rischio uno scenario più confortevole. A questo punto l’uomo della strada si pone il quesito se sia tranquillo quando è in auto e attraversa le gallerie della tangenziale nei tratti Pisciarelli-via Campana e Agnano-Monte S.Angelo a Fuorigrotta e ancora i due tunnel di raccordo Piazzale ex Sofer- via Campana-Tangenziale e quello che collega via Campana a Quarto? E chi controlla tutta la linea in sotterranea della Cumana e della Circumflegrea? Forse anche la linea delle ferrovie dello stato dovrebbe essere posta sotto controllo, specie per la tratta sotto il Monte Olibano? E la città di Napoli è esente dal flusso di CO2? La sede dell’Osservatorio è a via Diocleziano a un tiro di schioppo da Agnano. Ci si chiede se l’ambiente dei laboratori nel sottosuolo siano o meno al sicuro. Si è creata la tempesta perfetta tra ricercatori con scarsa esperienza e la struttura della Protezione Civile incapace di controllare lo scenario della pericolosità reale.»