Accolti in Italia e nei Campi Flegrei 28 bambini provenienti dall’Ucraina – LE FOTO

POZZUOLI – Sono giunti ieri in Italia, con tappa a Napoli e nei Campi Flegrei, 28 bambini provenienti dall’Ucraina. Saranno ospitati da famiglie italiane nell’ambito di un progetto di accoglienza temporaneo realizzato dall’associazione PUER di Roma, che dal 1992 ha portato nel nostro paese oltre 80mila minori provenienti dalla Bielorussia e dai paesi colpiti da crisi e guerre. Un’ondata di solidarietà che non conosce confini e che ha raggiunto anche le città di Pozzuoli e Bacoli.
IL VIAGGIO – I bambini sono partiti martedì sera da Kiev, dopo giorni di pesanti bombardamenti. «Sono arrivati molto provati dal lungo viaggio ma felici di essere in Italia. Raccontano che a turno hanno dormito distesi lungo il corridoio del bus. Due giorni e 2 notti di viaggio sono tanti per dei bambini così piccoli 7/8 anni é l’età media della maggior parte. – racconta Gilda che da anni accoglie bambini nell’area flegrea – Le famiglie italiane fin da subito hanno contattato le famiglie a Kiev e si é iniziato un percorso di collaborazione per l’inserimento dei bambini. Il tutto é supervisionato dalle accompagnatrici ucraine e da Oksana moglie del Presidente Puer. Per i bambini nuovi i primi giorni sono importantissimi per un buon prosieguo dell’accoglienza. I bambini già ormai veterani una volta a casa riprendono le loro abitudini come se mai fossero andati via. Ieri sera erano così felici che dopo una doccia la cosa più ovvia era andare a dormire, ma le fatiche del viaggio sembravano svanite».
IL DRAMMA – Nel loro paese sono alla continuna ricerca di normalità tra scuola, famiglia e sport che purtroppo quotidianamente viene rotta dal ronzio dei droni che volano sulle loro teste, dai missili e dalle bombe russe che colpiscono palazzi e infrastrutture civili e dal suono delle sirene d’allarme che li costringe a correre verso i rifugi o nei posti ritenuti sicuri. Bambini provati che una volta giunti in Italia portano nella mente ancora i traumi della guerra: c’è chi, nei primi giorni di soggiorno, chiede di non spegnere mai la luce durante la notte o chi scappa per nascondersi in un angolo della casa ad ogni minimo rumore. Storie che spingono i loro stessi genitori, sopraffatti dalla crisi economica e dai pericoli che quotidianamente incombono, a lasciar partire i propri figli.
LA SPERANZA – Tra i 28 giunti ieri in Italia c’è anche Marfa, 10 anni, tra le più grandi della comitiva. “Volere bene, aiutare e mai lasciare” è lo slogan da Marfa, 10 anni, che vive a Kiev. Il loro viaggio verso la tranquillità è stato accompagnato dalle volontarie di un’associazione ucraina che fa da ponte con PUER e che resteranno in Italia per l’intera durata del soggiorno, in maniera tale da poter raggiungere i piccoli in caso di necessità. Il progetto per questa estate prevede l’arrivo di quattro gruppi che resteranno circa 2-3 mesi: oltre a quello di oggi, uno è giunto sabato scorso, proveniente dalle Zaporižžja e Dnipro, mentre gli altri due giungeranno in Italia a fine giugno e a luglio.
COME FUNZIONA – Il tutto è a carico delle famiglie, dal viaggio alle varie assicurazioni, che dopo aver fatto richiesta di affidamento all’associazione PUER, vengono sottoposte a verifiche attraverso la Questura. “E’ un’attività che richiede tanto impegno, bisogna metterci passione, amore e buona volontà. Il nostro è un percorso partito da lontano, che oggi è diventato una sana realtà” spiega il presidente di PUER, Sergio De Cicco, che con la moglie Oksana Varlamava porta avanti progetti di accoglienza da oltre ventidue anni. Nata nel 1994, l’associazione è stata insignita dal Ministero degli Interni e dal Presidente della Repubblica del riconoscimento di Ente Morale della Repubblica Italiana.
LE FOTO (sono autorizzate da Puer attraverso apposite liberatorie)