A Bacoli e Monte di Procida estorsioni e spaccio nelle mani di Pariante junior


BACOLI/MONTE DI PROCIDA – Se a Pozzuoli e Quarto i clan e i loro “eredi” hanno ricevuto batoste da parte della Magistratura con arresti e condanne, nell’altra parte dei Campi Flegrei la camorra “resiste”. E’ quanto emerge dall’ultimo report della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) che per l’ennesima volta annovera tra le organizzazioni malavitose il clan Pariante, dato per vivo e attivo nei due comuni flegrei. Al vertice ci sono Gennaro Pariante, figlio del boss pentito Rosario Pariante, e lo zio Vincenzo, boss di Secondigliano.

IL DOSSIER – I due sarebbero da tempo ai vertici della cupola: a fare gola, come sempre, il business delle estorsioni e della droga in territori dove l’economia locale si fonda sulla ristorazione, il rimessaggio di barche e gli stabilimenti balneari. “A Bacoli e Monte di Procida risulta attiva l’organizzazione criminale Pariante, che fa capo al figlio del capostipite e a suo zio paterno, dedita ad attività estorsive e allo spaccio di stupefacenti.” è quanto si legge nel dossier pubblicato dal Ministero degli Interni e che ancora una volta accende i riflettori su un clan che da tempo si muoverebbe nell’ombra nei due comuni flegrei.