POZZUOLI/ Solo per un giorno il Rione Terra torna alla luce – LE FOTO


di Violetta Luongo
POZZUOLI – Per un giorno il Rione Terra ha aperto i battenti, un sogno durato solo poche ore per i puteolani che sono in attesa da oltre 30 anni di vedere la Rocca completata.
Un itinerario nei luoghi storici e culturali alla scoperta del ricco patrimonio archeologico flegreo. La Rocca sgomberata nel 1970 a causa del bradisismo e da allora interdetta a visitatori e abitanti. E’ il 1993 quando si apre un cantiere che non chiuderà più. Lavori, più volte interrotti e ripresi, per il restauro della cittadella sotterranea d’epoca romana e per la ristrutturazione della parte superiore moderna.
APERTO A SINGHIOZZO – Il percorso restaurato fu inaugurato nel 2002 e reso visibile fino al 2007 grazie ad una gestione provvisoria. In cinque anni migliaia furono i visitatori che, anche di notte, ebbero la fortuna di vedere qualcosa di unico nel suo genere. Botteghe artigiane, antichi mulini e lupanari, gli scavi archeologici hanno dato alla luce un prezioso scrigno. Per ora completa è tutta la parte est fino al Duomo. Qui i visitatori hanno potuto ammirare l’antico quartiere, le tabernae dove gli antichi romani erano soliti mangiare e bere, poi al Castello di Baia e al museo Archeologico dei Campi Flegrei, in cui sono custoditi i reperti rivenuti al Rione Terra, con particolare attenzione agli utensili da cucina e vasellami vari.

UNA VISITA NELLA STORIA GASTRONOMICA – Sempre sulla linea dei gusti e dei sapori flegrei con la degustazione spettacolo in stile antica Roma in cui i visitatori hanno rivissuto un antico convivio romano con pietanze rivisitate dell’epoca e spettacolo realizzato con la regia di Maurizio Merolla, attore protagonista e direttore artistico. L’iniziativa, ideata ed organizzata dall’Assoturismo-Confesercenti della Provincia di Napoli e dall’Associazione ACF Albergatori dei Campi Flegrei, patrocinato dal Comune di Pozzuoli, per rilanciare il territorio a Nord di Napoli da tempo, purtroppo, alla ribalta della cronaca per le vicende legate alla “Terra dei Fuochi”. «La provincia di Napoli e l’area flegrea – spiegano gli organizzatori – sono territori ricchi di bellezze archeologiche e non bisogna distruggere la storia e di conseguenza chi crede nel turismo ed ha scommesso su questi territori».
LE FOTO (di Enzo Buono)
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