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140 medici e operatori sanitari scrivono “NO” alla violenza con i propri corpi

140 medici e operatori sanitari scrivono “NO” alla violenza con i propri corpi
  • Pubblicato12 Marzo 2022

AREA FLEGREA – Un NO alla violenza composto dalle figure di 140 medici ed operatori sanitari sulla pista dell’elisoccorso del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli e fotografati dall’alto. L’iniziativa è nata dalla volontà dell’Azienda Sanitaria Napoli 2 Nord e dall’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate di testimoniare in modo visibile la propria posizione contro ogni forma di violenza esercitata contro gli operatori sanitari. L’evento è stato programmato per essere divulgato il 12 marzo, data indicata dal Ministero quale Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Dice Antonio d’Amore, Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord: «Avevamo programmato già da settimane questo momento insieme all’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, immaginando di celebrare la data del 12 marzo per rinnovare l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul doloroso tema della violenza sugli operatori sanitari. La cronaca di guerra e dei bombardamenti contro ospedali che sono a 2500 km da qui, ha riempito di ulteriori significati questa nostra iniziativa. La violenza perpetrata nei luoghi di cura è un atto di vera barbarie perché diventa un gesto contro il diritto alla salute. Medici, infermieri, OSS ed operatori della sanità perseguono un’unica missione: tutelare e salvare le vite, a prescindere dalla loro nazionalità».

L’ALLARME – L’ASL Napoli 2 Nord ha registrato una significativa riduzione delle violenze sui propri operatori negli ultimi anni, anche grazie ad interventi messi in campo in diversi ambiti: formazione del personale, videosorveglianza, riorganizzazione degli spazi dei Pronto Soccorso, campagne di sensibilizzazione, tutela legale degli operatori vittime di violenza. Dice Manuel Ruggero, Presidente dell’Associazione “Nessuno T​occhi Ippocrate”: «Le immagini di guerra che ci giungono dai media dimostrano che oggigiorno la violenza non si ferma nemmeno davanti agli ospedali ed ai bambini, proprio dai bambini dobbiamo partire nella educazione e prevenzione dei fenomeni di violenza, e proprio dagli ospedali, ma soprattutto da questo ospedale deve partire il “No alla violenza” più grande del mondo. Il personale sanitario è sempre lì ad assistere tutti, indipendentemente dalla religione, sesso ed etnia, ma soprattutto in tempi di pace e di guerra. Meritiamo di non essere più un bersaglio. Aiutateci ad aiutarvi».