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«Magliulo è stato un grande inganno. Da controllato voleva fare il controllore. Abbiamo liberato la città» – LE FOTO

«Magliulo è stato un grande inganno. Da controllato voleva fare il controllore. Abbiamo liberato la città» – LE FOTO
  • Pubblicato25 Novembre 2011
I 4 consiglieri dimissionari

POZZUOLI –  Hanno spiegato le loro ragioni oggi i 4 consiglieri di maggioranza che insieme ai 9 dell’ opposizione hanno mandato a casa Agostino Magliulo. In questi giorni di loro si è detto di tutto, apostrofati come “traditori” dai loro stessi compagni di coalizione, presi alla sprovvista dalla loro “imboscata” al sindaco. Ad introduzione dei loro interventi le “scuse alla città” seguite dalla legittima ragione di aver “liberato Pozzuoli da Magliulo che si è rivelato un grande inganno».

SALVATORE MAIONE (FLI)-  «Chiedo scusa alla città per la scelta della candidatura a sindaco di Agostino Magliulo. Con la nostra mossa abbiamo voluto liberare la città da questo grande inganno. Magliulo rappresenta l’archeologia, la preistoria della politica. La sua candidatura nasce dai vertici del PDL. Il risultato elettorale proposto alla città di presentare un burocrate per 40 anni chiuso nelle stanze è fallito. Lui non ha rispettato il patto con la politica presentando una squadra di stranieri. A mio avviso andava sfiduciato subito, non abbiamo mai visto un assessore girare per la città ed incontrare la gente».

LA PROPOSTA AL CENTROSINISTRA –  Maione nei suoi interventi rivela il tentativo di Magliulo di portare dalla parte sua la coalizione di centro sinistra proponendo a Vincenzo Figliolia 2 assessori:  «Aveva proposto all’opposizione di entrare in Giunta proponendo 2 assessori ma il leader Figliolia si è rifiutato».

LA “BUFALA” DEI POSTI DI LAVORO –   «Aveva promesso 1500 posti di lavoro nell’area ex Sofer e da allora tutti i giorni 50-100 disoccupati venivano in comune a chiedere il lavoro a noi consiglieri visto che lui era diventato ormai inarrivabile. Non si è mai affrontato minimamente il problema di riorganizzare la macchina comunale. Per la conoscenza che doveva avere della città da ingegnere capo i 6 mesi dovevano corrispondere a 6 anni di amministrazione»

IL TERZO POLO –  Quanto alla prospettiva di un terzo polo, dopo la dura reazione dell’UDC cittadino Maione ha detto:«E’ giusta la reazione dell’UDC  a caldo, ma il terzo polo potrebbe nascere aldilà delle vicende cittadine anche perché non sappiamo ancora con chi dialogare in quel partito. E’ un percorso che sono convinto nascerà».

FABIO COSTIGLIOLA (POZZUOLI FUTURA)-  «Io ho messo in evidenza fin dal primo momento le criticità dell’amministrazione magliulo. Noi giovani dobbiamo essere i promotori del cambiamento. Il mio obiettivo a lungo termine è quello di fare il sindaco, ma alle prossime elezioni potrei anche non candidarmi. Agostino Magliulo aveva un ruolo tecnico e noi politico,ma poi lui si èmesso a fare il politico. Vedere FLI e PDL a questo tavolo significa che 6 mesi fa Pozzuoli Futura ci ha visto bene».

MAGLIULO VOLEVA DISTRUGGERE  la politica, ha incontato molti consieglieri tranne me, è la sintesi delle forze edei poteri partiti da Roma. Invito ufficialmente la Magistratura per tutelare il commissario in maniera tle che lasci le scelte delicate alla politica»

GUIDO IASIELLO (PDL) –   Abbiamo ridato dignità alla politica. Magliulo da controllato voleva fare il controllore, creando un suo gruppo di potere.  Il sindaco da tecnico si è poi messo a fare politica, portando un losco individuo con il quale ha cercato di governare».

IL RAPPORTO CON GIACOBBE – Iasiello ha voluto chiarire il rapporto con Pasquale Giacobbe – Voglio chiarire il rapporto Iasiello-Giacobbe: ho una mente con la quale pensare e una mano con la quale scrivere e quando ho deciso di fare politica l’ho fatto per non fare la marionetta. La valutazione di sciogliere il consiglio comunale l’abbiamo fatta con la nostra testa. Il coordinatore Giacobbe quando l’ha saputo ci ha invitati a desistere sul metodo e mi ègiunta voce cghe ora voglia espellerci dal partito.Non ci aspettavampo che il controllato diventasse controllore. Nel 2010 lo scioglimento fu una volontà sovracomunale, oggi è una scelta territoriale maturata in 48 ore».

GENNARO PACIELO –  « Chiedo scusa alla città ma il sindaco non ha mai voluto ascoltare i problemi. Sono stato votato in un quartiere Agnano-Pisciarelli per il quale avrei voluto risolvere dei problemi che però il sindaco non mi ha mai dato la possibilità di risolverli»

GENNARO DEL GIUDICE
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LE FOTO
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