«Da lui mi divide e mi dividerà tutto!» Costigliola attacca Fenocchio a colpi di manifesti


POZZUOLI – E’ polemica tra l’ex consigliere comunale Fabio Costigliola eletto con il PDL e poi passato con “Pozzuoli Futura” e Tito Fenocchio, consulente dell’ex sindaco Magliulo, membro del PDL e artefice della lista civica “Crescere Insieme” che alle scorse elezioni conquistò un consigliere comunale. Polemiche nate dopo le parole di Fenocchio che nei giorni scorsi in un’intervista al quindicinale “Pozzuoli Magazine” definì Costigliola “inaffidabile”. Quest’ultimo, lo ricordiamo, per la seconda volta ha contribuito con le proprie dimissioni da consigliere comunale a mandare a casa un sindaco della sua maggioranza.
IL MANIFESTO – Fabio Costigliola ha affidato la sua risposta ad un manifesto che è stato affisso in città e che noi riportiamo di seguito. Un manifesto “duro” che pubblichiamo integralmente restando a disposizione del dottor Tito Fenocchio qualora volesse replicare:

“CARI CONCITTADINI, dal giorno in cui per amore verso la mia città ho contribuito, con le mie dimissioni da consigliere comunale, a mettere fine alla fallimentare esperienza dell’Amministrazione Magliulo, ho ricevuto tantissimi attestati di stima e condivisione della mia scelta, segno evidente che la mia decisione e le sue motivazioni, che ho esposto pubblicamente nel corso di una conferenza-stampa, sono state pienamente comprese da molti cittadini. Ovviamente, non pretendo che il mio operato sia apprezzato da tutta la popolazione, e dunque non solo accetto serenamente anche le critiche, ma chi mi conosce sa che sono anche sempre disponibile a rispondere nel merito a ciascuna di esse.
MA CIO’ CHE NON RIESCO PROPRIO A CAPIRE è l’essere giudicato da chi, prima di parlare del prossimo, dovrebbe quantomeno guardarsi allo specchio per capire se ha i “titoli” per poter esprimere giudizi politici o etici su chicchessia. Mi riferisco al signor Fenocchio, che, dalle pagine di un quindicinale diffuso nell’area flegrea, mi ha definito “inaffidabile”, aggiungendo, a proposito del sottoscritto, “se lo conosci, lo eviti”.

DA CHE PULPITO VIENE LA PREDICA! Io, definito “inaffidabile” da chi, come se niente fosse, da un giorno all’altro, è passato dal centrosinistra (di cui è stato assessore e consigliere, nonché attivissimo dirigente) al centrodestra, soltanto perché i suoi ex compagni di partito lo hanno messo alla porta e perché, purtroppo, qualcuno all’interno del centrodestra, lo ha inopinatamente accolto a “braccia aperte”. Io, definito “inaffidabile” da chi, come il signor Fenocchio, in questa ed in altre tappe della sua carriera “politica”, ha brillato soltanto per opportunismo.
IO, DEFINITO “INAFFIDABILE” da chi come il signor Fenocchio, da semplice presentatore di una lista, ha creduto di poter lucrare posizioni di mero potere personale sulla pelle dei cittadini facendosi nominare consulente di non si sa cosa al servizio del Sindaco. Io, definito “inaffidabile” da chi, come il signor Fenocchio, ha preso in giro tutte le forze politiche della coalizione di centrodestra fingendo di essersi dimesso da quell’incarico di consulente ed entrando subito dopo nel Pdl pur di ottenere una “copertura politica” per proseguire a fare gli interessi di non si sa chi, ma non certo della città.
IO DEFINITO DA “EVITARE” da chi, come il signor Fenocchio ancora oggi, ad Amministrazione politica sciolta, vagabonda per gli uffici municipali nel disperato tentativo di ottenere “corsie preferenziali” per amici e sodali ai quali evidentemente ha promesso la sua “protezione”. Io, definito “da evitare” da chi, come il signor Fenocchio, è stato citato innumerevoli volte (e non certo per comportamenti e/o frequentazioni di cui andare fieri) nella relazione della commissione di accesso che portò allo scioglimento di un Consiglio Comunale. Ebbene, se questo (ed è questo) il “pulpito” da cui arriva la “predica” nei miei confronti, sono orgoglioso di essere stato denigrato pubblicamente dal signor Fenocchio.
DA LUI MI DIVIDE E MI DIVIDERA’ TUTTO! Tanto è vero che, con le mie dimissioni, ho preferito contribuire a sciogliere il Consiglio comunale e riportare Pozzuoli al voto dopo pochi mesi piuttosto che rendermi politicamente complice dei disastri che il signor Fenocchio stava producendo e avrebbe continuato a produrre come “sindaco ombra” di questa città, con l’improvvido benestare dell’ingegner Agostino Magliulo, che forse se lo avesse “conosciuto” meglio, lo avrebbe “evitato” abbandonandolo al suo destino già segnato di “fantasma” della politica. Pozzuoli è la città di chi, come me e tanti altri, le vuol bene. Non di chi, come il signor Fenocchio, l’ha usata e vorrebbe continuare ad usarla soltanto in nome e per conto di interessi su cui mi auguro che prima o poi chi di dovere possa fare piena luce.