Close
Primo Piano Quarto

QUARTO/ Cesarano, il re delle pompe funebri finisce in carcere

QUARTO/ Cesarano, il re delle pompe funebri finisce in carcere
  • Pubblicato25 Febbraio 2020
Alfonso Cesarano

QUARTO – I carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di Alfonso Cesarano, 60enne nato a Castellammare di Stabia, gravemente indiziato per i reati di intestazione fittizia di imprese, illecita concorrenza, violazione di sigilli e tentata violenza privata, commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’articolo 416 bis c.p. derivanti dal sistema di monopolio imposto negli anni sul territorio, avvalendosi del clima di intimidazione e di omertà imposto dal clan camorristico Polverino ed al fine di agevolare la medesima organizzazione camorristica.

I SIGILLI – L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alfonso Cesarano è stata richiesta dal Pubblico Ministero per le attività di reiterazione dei delitti già contestati, allorquando, il 17 maggio scorso, furono eseguiti i provvedimenti di sequestro delle imprese di pompe funebri operanti nei Comuni di Marano di Napoli, Quarto, Pozzuoli e Calvizzano facenti capo alla famiglia Cesarano, che avevano imposto una sorta di monopolio nel relativo settore di attività, avvalendosi del rapporto privilegiato con il clan Polverino, impedendo di fatto a altre imprese di operare liberamente. Tra le imprese sottoposte a sequestro anche quella che ha organizzato le esequie di Vittorio Casamonica a Roma. Dalle indagini è poi risultato, in particolare, l’utilizzo fittizio a tali scopi di imprese apparentemente diverse da quelle del gruppo Cesarano che erano state progressivamente oggetto di provvedimenti di interdizione antimafia e conseguenti decadenze dalle relative autorizzazioni comunali.

IN CELLA – Come evidenziato dal Gip, nell’accogliere la prospettazione del Pubblico Ministero, le misure cautelari reali adottate si sono rivelate del tutto insufficienti ad interrompere le attività illecite che, invece, sono continuate sotto la direzione e la regia di Cesarano Alfonso, ostacolando con violenze e gravi minacce le attività dei concorrenti, violando reiteratamente i sigilli, sottraendo all’amministrazione delle imprese in sequestro la disponibilità di autovetture e carri funebri, messi così a disposizione di altre imprese funebri compiacenti. Da ciò la necessità del provvedimento cautelare oggi eseguito. Cesarano verrà ristretto nelle prossime ore nel carcere di Secondigliano.