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POZZUOLI/ Sversamento d’olio alla Prysmian, l’allarme: «C’è pericolo per i bagnanti»

POZZUOLI/ Sversamento d’olio alla Prysmian, l’allarme: «C’è pericolo per i bagnanti»
  • Pubblicato29 Gennaio 2019

POZZUOLI – Nel gennaio 2006 la rottura di una tubazione nello stabilimento Prysmian di Arco felice determinò lo sversamento di olio (T2015) all’interno delle aree produttive, che interessò anche la spiaggia adiacente ed il mare, a causa dell’infiltrazione in un condotto fognario comunale di “troppo pieno”. Dopo gli immediati interventi di emergenza operati dalla società, si diede avvio all’iter previsto dal Codice Unico Ambientale, per valutare lo stato di contaminazione della spiaggia, il rischio per la salute umana e l’eventuale necessità di interventi di bonifica. A distanza di circa 13 anni dall’incidente, la procedura non si è ancora conclusa.

L’ALLARME – E domani, 30 gennaio, si terrà una Conferenza di Servizi, convocata dalla Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema della Giunta Regionale della Campania, che dovrebbe approvare l’Analisi di Rischio finale, prodotta dalla Prysmian sotto il controllo dell’Arpac. Il M5S di Pozzuoli, attraverso una serie di osservazioni inviate a tutti i soggetti interessati, contesta la bontà dell’analisi svolta e ne chiede con urgenza la revisione.
«Stigmatizziamo la “latitanza” del Comune di Pozzuoli su una questione così delicata. -accusano i consiglieri del M5S di Pozzuoli Antonio Caso e Domenico Critelli- E’ inammissibile l’assenza alla precedente Conferenza di Servizi del 28 novembre 2017, nonostante la nostra sollecitazione agli uffici preposti. Riteniamo che i 13 anni trascorsi dall’incidente siano decisamente troppi per arrivare a stabilire la pericolosità di un sito potenzialmente contaminato e procedere ad un’eventuale bonifica. La spiaggia in questione, infatti, è stata ed è frequentata da numerosi cittadini, adulti e bambini, anche a scopo balneare. Proprio in virtù di ciò contestiamo l’Analisi di Rischio prodotta dalla Prysmian, nella quale viene del tutto ignorata la destinazione d’uso ricreativa dell’arenile. In essa, infatti, come attuali potenziali bersagli dell’esposizione agli agenti inquinanti (IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici) vengono considerati i soli lavoratori all’interno dello stabilimento. L’Analisi va dunque urgentemente revisionata. In attesa di capire se l’area debba essere bonificata o meno, invitiamo fermamente tutte le Autorità coinvolte, in primis il Sindaco Figliolia, a mettere in atto tutte le misure di prevenzione eventualmente necessarie per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente.»