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MONTE DI PROCIDA/ Dieci consiglieri firmano le dimissioni: sciolto il Consiglio Comunale

MONTE DI PROCIDA/ Dieci consiglieri firmano le dimissioni: sciolto il Consiglio Comunale
  • Pubblicato10 Febbraio 2015

di Gennaro Del Giudice

Il sindaco di Monte di Procida Francesco Paolo Iannuzzi
Il sindaco di Monte di Procida Francesco Paolo Iannuzzi

MONTE DI PROCIDA – Dieci consiglieri comunali rassegnano le dimissioni ed il Consiglio Comunale di Monte di Procida è sciolto. Termina la consiliatura bis del Sindaco Francesco Iannuzzi. A decretarne la fine sono state le dimissioni dei sei consiglieri di opposizione e di quattro della maggioranza su un totale di 16 (sindaco compreso). Nel più piccolo dei comuni flegrei è atteso nelle prossime ore l’arrivo del commissario prefettizio in attesa del decreto che porterà anche Monte di Procida alle urne nella prossima primavera insieme ai comuni di Bacoli e Quarto. Il sindaco di Monte di Procida Francesco Iannuzzi è candidato nelle liste di Forza Italia al Consiglio regionale della Regione Campania.

 

LE DIMISSIONI – Dopo un incontro fiume nella giornata di ieri i 4 consiglieri comunali del neo gruppo Monte di Procida 2.0 insieme ai sei di opposizione hanno firmato le dimissioni presso uno studio notarile. Si tratta di: Vincenzo Lucci, Paolo Scotto di Frega, Luigi Schiano Moriello (subentrato un mese fa al posto del dimissionario Raimondo Pugliese) ed Ettore Prodigio di Monte di Procida 2.0; l’indipendente (uscito dalla maggioranza circa 3 anni fa) Salvatore Capuano e i consiglieri di minoranza appartenenti a “Svolta Popolare”, Leonardo Coppola, Vincenzo Scotto di Santolo, Teresa Coppola, Antonio Carannante e Giuseppe Pugliese.

 

LE REAZIONI – «Il Sindaco non aveva ancora sciolto le riserve e per evitare un lungo commissariamento che su proposta del gruppo Monte di Procida 2.0 che abbiamo deciso di rassegnare le dimissioni – spiega il consigliere indipendente Salvatore Capuano – Il segretario generale ha già trasmesso tutto al Ministero e al Prefetto per rientrare nei termini del 24 febbraio che ci consentirebbero di andare alle urne nella prossima primavera».