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«Appalti frazionati e rapporti clientelari» l’anticorruzione fa luce sui lavori all’ospedale di Pozzuoli

«Appalti frazionati e rapporti clientelari» l’anticorruzione fa luce sui lavori all’ospedale di Pozzuoli
  • Pubblicato3 Febbraio 2020

POZZUOLI – Appalti frazionati e dati alle stesse ditte attraverso affidamenti diretti. E’ quanto denuncia l’ANAC-Autorità Nazionale Anticorruzione in merito all’attività condotta dall’Asl Napoli 2 Nord accusata di “artificioso frazionamento degli appalti” e “violazione del principio della rotazione” nel triennio 2017-2019. Attraverso un’indagine dell’ANAC, infatti, è emerso che l’azienda sanitaria avrebbe fatto un grosso ricorso agli affidamenti diretti, spacchettando appalti milionari in tanti piccoli appalti sotto la soglia dei 40mila euro (somma a partire dalla quale si ricorre ai bandi pubblici) e affidandoli a una cerchia ristretta di aziende. In particolare nell’ultimo triennio l’ASL ha affidato in via diretta appalti per un valore di circa 24 milioni di euro, su un totale di circa 40 milioni. Un numero rilevante di appalti avrebbero ad oggetto, in particolare, lavori di ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, riparazione ed interventi tecnici urgenti, molti dei quali realizzati presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. Tra le aziende c’è una che ha ricevuto ben 232 commesse (in particolare 94 solo nel 2018, per una media statistica di circa 7 affidamenti al mese); seguono, su tutte, altre due ditte a cui in tre anni sono stati affidati rispettivamente 150 e 120 interventi.

I CONTROLLI – L’indagine dell’ANAC è partita a giugno scorso in seguito a un esposto nel quale si segnalavano “presunte irregolarità relative a procedure afferenti a lavori di
ristrutturazione, sistemazione, manutenzione ordinaria e straordinaria di varie strutture di competenza dell’Asl Napoli 2 Nord, tra cui presidi ospedalieri e distretti sanitari, realizzati tramite affidamenti diretti di importo inferiore a 40mila euro, al fine di eludere le procedure di gara.” Nell’esposto -inoltre- “si evidenziava, ulteriormente, che gli appalti venissero affidati, con grande frequenza, ai medesimi operatori, in violazione del principio di rotazione degli incarichi, con il conseguente consolidarsi di posizioni di potere in capo ad alcuni di essi, in assenza di un apparato motivazionale stringente che giustificasse il riaffidamento”.

L’OSPEDALE DI POZZUOLI – Sotto la lente di ingrandimento dell’anticorruzione sono finiti gli interventi presso il Presidio Ospedaliero Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, che nel corso delle 3 annualità ammontano complessivamente a circa 500, per un importo totale superiore a 2 milioni di euro. Nello specifico, 503 commesse la maggior parte delle quali disposte in via diretta senza ricorso ad alcuna procedura, in quanto in 3 anni risulterebbero esperite solo 12 procedure aperte/negoziate. La quasi totalità delle commesse risulta invece affidata in via diretta.

LE CONTESTAZIONI – L’ANAC rivela che gli appalti sono stati affidati “con grande frequenza alle stesse ditte” violando il principio della rotazione degli incarichi con il conseguente consolidamento di potere da parte di pochi. Allo stesso tempo l’Anac mette in rilievo l’esclusione di piccole, medie e macro imprese e soprattutto menziona un grave “rapporto clientelare” in essere.

LA DIFESA – L’Asl risponde alle accuse asserendo che “le strutture sono 76 e di variegata consistenza (tra cui 5 presidi ospedalieri) ma soprattutto che le stesse sono disseminate su un territorio che comprende 32 comuni ed un utenza di 1.150.000 abitanti” sottolineando quindi le difficoltà gestionali. Quanto al frazionamento di appalti di lavori, realizzato tramite continui affidamenti diretti di importo inferiore ai 40 mila euro, la Stazione appaltante spiega che ciò è dovuto alla “necessità di far fronte con immediatezza ed in modo mirato alle variegate richieste che quotidianamente pervengono al servizio tecnico centrale dall’enorme quantitativo di strutture sanitarie ubicate sul territorio, immediatezza dettata dal non incorrere in criticità ben maggiori in caso di mancato intervento e/o dall’impossibilità di procrastinare interventi (anche banali) che comportano o potrebbero comportare gravi disservizi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie”; inoltre evidenzia che “gli interventi vengono trattati così come pervengono e le richieste non sono mai oggetto di frazionamento, tantomeno artificioso, data la natura specifica delle richieste, così come gli importi che derivano esclusivamente da una quantificazione applicando le tariffe vigenti” Infine “La selezione tra gli operatori viene effettuata mediante l’utilizzo di un elenco in possesso della stazione appaltante, ove sono inserite le imprese per categorie e classifiche che hanno partecipato a selezioni negli ultimi quattro anni e che ne hanno fatto richiesta. Detto elenco viene aggiornato periodicamente nell’interesse della stazione appaltante.”