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Valorizzare i “fanghi conciari”, la sfida della SSIP parte da Pozzuoli

Valorizzare i “fanghi conciari”, la sfida della SSIP parte da Pozzuoli
  • Pubblicato9 Luglio 2021

POZZUOLI – “Valorizzazione energetica di fanghi derivanti da impianti consortili conciari” è il progetto lanciato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, che ha il suo headquarter nel comprensorio Olivetti di Pozzuoli, nell’ambito del Programma di Formazione e Divulgazione Scientifica 2021. “È una partita che si inserisce in un contesto più ampio che mira allo sviluppo della economia circolare” ha detto il Professore Piero Salatino. “È l’obiettivo – ha ricordato il docente del Dipartimento di Ingegneria chimica, dei Materiali e della Produzione industriale della Federico II – di valorizzare biomasse marginali che hanno un elevato potenziale, c’è valorizzazione energetica e recupero di componenti inorganiche. Per i fanghi derivanti da impianti conciari l’idea è particolarmente sfidante data la complessità del prodotto. Trovare un destino per questi materiali è sfida vera. Siamo in una fase iniziale con risultati incoraggianti”.

IL PROGETTO – “Abbiamo presentato i primi risultati al termine del primo anno di progetto sulla Valorizzazione energetica dei fanghi conciari. Il progetto è nato dalla volontà di favorire la riduzione dell’impatto ambientale e la valorizzazione dei residui di lavorazione anche in conformità ai principi dell’economia circolare, lavoreremo perché sia fra le iniziative finanziate dal PNRR” sottolinea il direttore generale della SSIP, Edoardo Imperiale. La problematica presa in questione riguarda il trattamento e la valorizzazione di fanghi derivanti dall’industria conciaria, tal quali o parzialmente pre-essiccati, mirando in uno alla riduzione del loro volume smaltito e al loro reimpiego come fonte energetica, con evidenti vantaggi sul piano sia ambientale che economico. L’obiettivo generale è l’inserimento di fanghi da lavorazioni conciarie in cicli virtuosi di valorizzazione, così come già dimostrato (o in via di dimostrazione) per altri rifiuti/sottoprodotti di natura biogenica o industriale, quali ad es. fanghi da depurazione civile, frazioni organiche da rifiuti solidi urbani (FORSU), residui da demolizione autovetture (c.d. “car-fluff” o ASR).

I RISULTATI – “Si può e si deve fare energia dagli scarti, la Campania ha le carte in regola per essere esempio nazionale” ha aggiunto Imperiale. Durante il webinar presentati i risultati ottenuti dalle prove preliminari di trattamento condotte su fanghi da industria conciaria, impiegando strumentazioni disponibili presso Unina, CNR e SSIP, che comprendono anche la misura di effluenti gassosi incondensabili e condensabili da sistemi di trattamento fanghi. I relatori Daniela Caracciolo, Coordinatore tecnico scientifico del dipartimento tecnologie per l’ambiente SSIP ed il professore Fabio Montagnaro, Professore di Impianti Chimici, Dipartimento Scienze Chimiche Università degli Studi Federico II Napoli.