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Roghi tossici, la marcia a Varcaturo: «Puzziamo di morte, vogliamo vivere» – LE FOTO

Roghi tossici, la marcia a Varcaturo: «Puzziamo di morte, vogliamo vivere» – LE FOTO
  • Pubblicato7 Settembre 2019

VARCATURO – Cittadini in marcia contro i roghi tossici. Nella serata di ieri, a Varcaturo, in tanti sono scesi in strada per manifestare contro questa piaga che da troppo tempo ormai attanaglia il territorio. «Puzziamo di morte, vogliamo vivere»: è uno dei tanti striscioni esibiti durante il corteo organizzato per risvegliare le coscienze e porre attenzione sull’emergenza ambientale. Le ripercussioni sulla salute dei cittadini, dovute ai danni dell’inquinamento, sono ormai sotto gli occhi di tutti. A Licola e a Varcaturo le nuvole di fumo si levano ormai con cadenza quotidiana; tutto sembra far parte di un rito macabro che non vuole avere fine. I rifiuti speciali ardono, infatti, tutte le sere, diffondendo l’odore acre dappertutto. «Siamo stanchi dei roghi ma ancor più stanchi del silenzio assordante delle istituzioni a ogni livello. Le normative, le leggi, i decreti ci sono; chiediamo che vengano rispettate dai sindaci e da chi di dovere», è il grido d’allarme dei cittadini che ieri hanno sfilato tra le strade cittadine.

L’INCONTRO AL MINISTERO – Nei giorni scorsi, al Ministero dell’Ambiente, si è tenuto intanto un tavolo sull’emergenza roghi. Coinvolti sia i sindaci del Casertano che i primi cittadini di Giugliano e di Acerra. «Ho chiesto che venga fatto un tavolo congiunto col Ministero dell’Interno. Che venga dispiegata una forza adeguata e dedicata a contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Che venga intensificato l’utilizzo dei nuclei volo delle forze dell’ordine, coordinandone l’azione con le pattuglie a terra. Che vengano cambiate le regole d’ingaggio del personale dell’Esercito, cui vanno attribuiti poteri di Polizia Giudiziaria. Che vengano attivate indagini specifiche sui traffici di rifiuti, su quelle attività illegali spesso connesse ai clan della camorra», le parole del sindaco di Giugliano, Antonio Poziello. Va avanti la battaglia affinché la Terra dei Fuochi torni ad essere un sito di interesse nazionale, ossia oggetto di un’attenzione che metta al centro il tema delle bonifiche.