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Roghi e rifiuti tossici, l’Asl ha speso 12 milioni – I DATI

Roghi e rifiuti tossici, l’Asl ha speso 12 milioni – I DATI
  • Pubblicato7 Novembre 2019

POZZUOLI – La legge numero 6 del 6 febbraio 2014 ha stanziato per il biennio 2014/2015  33 milioni di euro per la Campania al fine di accertare se roghi e rifiuti tossici hanno provocato danni alla salute delle popolazioni dei 90 comuni  delle province di Napoli  e Caserta. All’Asl Napoli 2 Nord sono stati accreditati circa 12 milioni di euro, che sono stati anche rendicontati. Il Presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Ciro Di Francia ha chiesto copia della rendicontazione. Alla risposta della direttrice Sanitaria, Monica Vanni, indirizzata per conoscenza anche ai Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, sono state allegate le relazioni della coordinatrice aziendale per gli screening, Maria Grazia Pelliccia, e della coordinatrice aziendale DCA 38/2016, Cristina Viscosi.

I DATI – Dalle relazioni si evince che dal 2016 al 30 settembre 2019 per la cervice-uterina è stata screenata circa il 18% della popolazione di età 25-44 anni; per colon-retto il 17% della popolazione di età 50-74 anni; per la mammella il 10% della popolazione di età (dal 2018)  45-69 anni. Inoltre, nel periodo marzo 2018 – maggio 2019 per le donne nella fascia 20-44 anni sono state effettuate 3567 visite senologiche ed ecografie; 1116 interventi educativi, con incontri per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. Oltre al potenziamento dei LEA, con l’abbassamento di età per la mammella a 45 anni, senza pagamento del ticket, il decreto n. 38/2016 prevede altri obiettivi tra cui il miglioramento dell’accesso al percorso di nascita; lo studio di monitoraggio sullo stato di salute della popolazione residente; la sorveglianza attiva della salute respiratoria; la sorveglianza per la salute cardiovascolare; la tutela della salute riproduttiva, l’aggiornamento del registro tumori. Per tali obiettivi la relazione della coordinatrice indica le attività avviate, non per tutti i distretti sanitari e senza il numero delle persone sottoposte a screening.

LE ATTIVITA’ – Sono stati acquistati beni e servizi sanitari; sono stati coinvolti CUP e Medici di Medicina Generale; sono state indette campagne promozionali per diffondere la cultura della prevenzione; è stata definita una convenzione POSTEL per l’invio dei kit per lo screening del colon retto; sono state fatte campagne informative sui media locali per promuovere gli screening oncologici e stampa di materiale informativo. Infine è stato assunto personale (specialisti, amministrativi, educatori e tecnici). Il personale dipendente è stato motivato con incentivi vari e con eventi di formazione. Il Presidente dell’Otas, pur rilevando che per la prevenzione c’è stato un recupero in questi ultimi anni, tant’è che la Regione Campania è classificata non più all’ultimo, ma al terz’ultimo posto per i LEA, non è soddisfatto, nella considerazione che il registro tumori, pur dati sono aggiornati al 2013, rileva un incremento delle patologie oncologiche. Inoltre sollecita riscontro alla proposta che la dottoressa Antonella Cicale ha definito con l’Università Federico II, e che ha illustrato alla dottoressa Gallicchio, sull’accertamento della presenza di metalli tossici nell’organismo, in particolare dei cittadini che abitano nelle vicinanze delle discariche.