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QUARTO/ Traffico di droga, il Riesame annulla ordinanza per «Giggino ‘a guerra»

QUARTO/ Traffico di droga, il Riesame annulla ordinanza per «Giggino ‘a guerra»
  • Pubblicato6 Febbraio 2024

QUARTO – Il Tribunale del Riesame ha annullato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Luigi Carandente Tartaglia (assistito dall’avvocato Luca Gili). L’uomo, conosciuto anche come Giggino ‘a guerra, è ritenuto uno storico affiliato del clan camorristico Polverino, egemone a Marano e a Quarto, e ad oggi disarticolato e sostituito dal clan Orlando. Nei mesi scorsi il 47enne è stato indagato, insieme ad altre 36 persone coinvolte a vario titolo in episodi di traffico di droga. In particolare, l’indagine permise di disarticolare – mediante il monitoraggio del narcotrafficante Bruno Carbone e dei suoi fiancheggiatori – l’esistenza di due gruppi in affari tra loro dediti all’approvvigionamento e alla distribuzione su larga scala di grossi quantitativi di cocaina e hashish. Tratto caratterizzante del modus operandi degli indagati è risultato essere l’uso di criptofonini per comunicare in maniera sicura. Oggi i giudici hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Tartaglia.

L’ARRESTO DOPO LA LATITANZA – Tartaglia è stato arrestato ad agosto scorso dopo 17 mesi di latitanza. Il 47enne, da tempo affetto da disturbi cardiaci, fu individuato grazie al monitoraggio degli archivi informatici del sistema nazionale sanitario. Fu trovato nell’ospedale Pineta Grande di Castelvolturno, dove si era fatto ricoverare fornendo un nome e un documento falso. Tartaglia aveva fatto perdere le sue tracce nel 2022: ad aprile era stato emesso un mandato di cattura emesso che prevedeva una condanna complessiva di 14 anni e 3 mesi di reclusione per associazione mafiosa. In una zona collinare tra Marano e Quarto il boss abitava all’interno di una villa immersa nel verde e dotata di diverse botole, che consentivano di nascondersi all’occorrenza.