
QUARTO – Gli è costato un “invito” a rassegnare le dimissioni da ogni incarico direttivo del circolo del Pd, l’aver accettato dal sindaco l’incarico di componente dell’Organismo indipendente di valutazione. La richiesta nei confronti di Antonio Granato – vice-coordinatore dei dem di Quarto e membro del direttivo locale – è arrivata dalla Commissione di garanzia provinciale del Pd, dopo quanto sollecitato dal segretario dei democratici di Quarto Antonio Iovine, oramai nemico giurato dello stesso Granato.
RICHIESTA ACCETTATA SOLO IN PARTE – Per quest’ultimo l’accusa è quella di aver svilito il ruolo di opposizione del Pd all’attuale amministrazione comunale, accettando l’incarico direttamente dalle mani di Rosa Capuozzo. Ma in realtà la richiesta di Iovine era andata ben oltre il semplice”invito”. «Immediata sospensione dagli incarichi e successiva espulsione dal nostro partito» aveva infatti promosso il segretario ai compagni di partito di Napoli, sottolineando: «Il Partito Democratico di Quarto è all’opposizione dell’Amministrazione Capuozzo, Di Criscio e Santoro e lavora per costruire l’alternativa di governo a questa disastrosa gestione, come concordato e stabilito anche con la Segreteria Metropolitana. Pertanto, non sono compatibili e nemmeno accettabili che iscritti al Pd facciano parte di questa Amministrazione Comunale».
“VIOLAZIONE DI LEGGE” – Una richiesta di “cacciata” non accettata da Napoli. La Commissione, però, fa riferimento a ruoli che Granato ricoprirebbe “in violazione di legge” in quanto un componente dell’Organismo indipendente di valutazione non può avere ruoli politici e sindacali (oltre ad essere vice-coordinatore del Pd e membro del direttivo, è anche iscritto alla Cgil) Accettando l’incarico dal sindaco, Granato ha dichiarato di non avere ruoli né politici né tanto meno sindacali. In effetti sia i due ruoli nel Pd che l’avere in tasca una tessera della Cgil, non sarebbe causa di incompatibilità, in quanto si tratterebbe di “figure” non dirigenziali e non di vertice. La Commissione di garanzia del Pd, dunque, non ha espulso Granato «poiché non sussistono le condizioni statuarie». Resta quindi il solo “caldo invito” alle dimissioni. Se Granato lascerà il Pd lo si saprà soltanto nei prossimi giorni.