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QUARTO/ Manifesti del comune stampati alla tipografia di “famiglia”: è polemica

QUARTO/ Manifesti del comune stampati alla tipografia di “famiglia”: è polemica
  • Pubblicato23 Settembre 2015

tipografia_stampaQUARTO – Cento manifesti istituzionali da far stampare alla tipografia del marito del sindaco. E’ quanto richiesto dal neo-caposettore all’Ecologia alla ditta gestita dal consorte della fascia tricolore. Un presunto conflitto di interesse venuto fuori da una e-mail inviata da via De Nicola alla tipografia di via Masullo e che ha subito provocato la dura reazione di Luigi Rossi, consigliere comunale di Protagonismo Sociale. Il quale promette di portare tutto all’attenzione della magistratura mediante un esposto alla Procura di Napoli.

DENUNCIA ALLA PROCURA – «Non è dato sapere con quale atto, o criterio, il comune si avvalga dell’indicata impresa – attacca l’avvocato seduto in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione – E’ comunque sconvolgente che un’amministrazione che ha fatto della onestà e della trasparenza il suo cavallo di battaglia giunga a commissionare atti (di diffusione pubblica) ad una ditta così vicina al primo cittadino. Il sindaco, nel rispetto degli enunciati principi e comunque della cittadinanza tutta, avrebbe dovuto tenere distante dalla gestione dell’amministrazione, aziende ad ella vicine ancorché, se del caso, già in affari con il Comune amministrato. Per questi motivi Protagonismo Sociale formalizzerà immediatamente una richiesta di accesso agli atti finalizzata ad acquisire tutta la relativa documentazione, nonché un esposto alla Procura della Repubblica per consentire l’accertamento di eventuali ipotesi di reato».

DIMISSIONI DEL SINDACO – Rossi, poi, attacca il primo cittadino anche dal punto vista prettamente politico, finendo per chiedere le sue dimissioni: «Quanto già evinto, è di una gravità tale da nonconsentire esimente alcuna, e non può non avere come immediato effetto le dimissioni del primo cittadino. Ed invero ragioni di onestà intellettuale, terzietà, imparzialità ed indipendenza avrebbero dovuto far propendere per una totale assenza di ogni legame con il Comune dei prossimi congiunti del sindaco. Un siffatto atteggiamento, aldilà di ogni ulteriore aspetto economico o giuridico, su cui ci si riserva di formulare successive valutazioni, è la conferma di una gestione ad personam della res pubblica ed è un offesa alla dignità ed al decoro della cittadinanza tutta». Al momento il sindaco Capuozzo non ha replicato. La vicenda, invece, rischia di arrivare nelle prossime ore anche al consiglio regionale della Campania.