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QUARTO/ In tremila per dire “No alla camorra” – LE FOTO

QUARTO/ In tremila per dire “No alla camorra” – LE FOTO
  • Pubblicato8 Novembre 2013
Il corteo che sta sfilando per le strade di Quarto

QUARTO – “Giù le mani da Quarto”. C’è scritto sullo striscione mantenuto da un gruppo di bambini che apre la fiaccolata per dire “No alla camorra”. Sono oltre tremila le persone che hanno accolto l’invito della Diocesi di Pozzuoli e sono scese in strada per partecipare alla manifestazione contro la nuova recrudescenza criminale in città. Associazioni, comitati, partiti, parrocchie, sindacati, lavoratori, famiglie, studenti e tanti bambini stanno sfilando insieme al vescovo Gennaro Pascarella. La manifestazione arriva dopo il pestaggio dell’imprenditore Luigi Polverino, il ferimento di un giovane sparato al torace la settimana scorsa per motivi di estorsione.

 

SOS CRIMINALITA’ – «L’allarme estorsioni è molto alto – spiega Luigi Cuomo presidente dell’associazione Antiracket attiva su tutto il territorio flegreo presente alla fiaccolata insieme al Senatore Franco Malvano – oltre al pestaggio dell’imprenditore Luigi Polverino nelle ultime settimane si sono registrati episodi che testimoniano di come sia in corso una feroce attività estorsiva. Questa manifestazione deve servire a smuovere le coscienze, a sollecitare commercianti e imprenditori per impedire che la criminalità si riprenda la città».

 

LA CAMORRA IN CITTA’ – Una criminalità ancora attiva  nel comune flegreo, sciolto lo scorso 27 marzo per “infiltrazioni camorristiche”, e che sta tentando di riorganizzarsi dopo la raffica di arresti degli ultimi due anni. Un territorio, quello quartese, negli anni scorsi diviso in due dai clan Nuvoletta da una parte e Longobardi-Beneduce dall’altro. A questi ultimi la fetta più piccola ovvero la zona del “Bivio” controllata attraverso l’alleanza tra Gennaro Longobardi e Salvatore Cerrone detto “O’ biondo”. Una città martoriata. L’anno scorso le dimissioni del sindaco Massimo Carandente Giarrusso all’indomani del blitz della DDA negli uffici comunali che portò all’iscrizione nel registro degli indagati di impiegati dell’ufficio tecnico e  di un consigliere comunale per “Concorso esterno in associazione camorristica” con il clan Polverino. Sodalizio egemone a Quarto e Marano e che aveva nella città flegrea, come referente, Roberto Perrone detto “Paperone”, oggi super-pentito dopo essere stato per anni l’anello di congiunzione con il super boss Giuseppe Polverino detto “O’ barone”, arrestato il 7 marzo del 2012 dalla Guardia Civile a Jerez de la Frontera in Spagna. Il clan allora era ancora attivo sul territorio flegreo, nonostante i 40 arresti dell’operazione “Polvere” dell’aprile 2011. In quell’occasione in manette finirono ancora una volta due politici locali, Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo. Fantasmi che la gente stasera vuole allontanare una volta e per tutte.

 

GENNARO DEL GIUDICE

LE FOTO

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