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QUARTO/ «Accussì t’ ‘mpar omm e m….» Nico, 18 anni, preso a bastonate perchè “anticamorra”

QUARTO/ «Accussì t’ ‘mpar omm e m….» Nico, 18 anni, preso a bastonate perchè “anticamorra”
  • Pubblicato25 Gennaio 2016
Nico Sarnataro
Il 18enne Nico Sarnataro

QUARTO – «Accussì t’ ‘mpar omm e m….» Queste le parole di chi ha aggredito selvaggiamente con una mazza da baseball Domenico Sarnataro, 18 enne quartese per tutti Nico. Un’aggressione che lascia basiti per la violenza e la cattiveria con la quale è stata inflitta. In certi ambienti essere un ragazzo che si ribella è essere “omm e m…”: Nico nonostante la sua giovane età è attivo sul territorio quartese da anni nel sociale e soprattutto nella lotta alla criminalità. Da quest’anno è anche presidente della Virtual Social Quarto, squadra di calcio che milita nel campionato FIGC di Terza Categoria. La “colpa” di Nico è quella di essere un ragazzo perbene che nonostante la sua giovanissima età ha deciso da tempo di stare dalla parte di quella che lui stesso definisce la “Quarto sana, la Quarto perbene” che è sicuramente la fetta più grande del comune flegreo, ma che purtroppo fa meno rumore di chi ha deciso di “patteggiare” per la camorra e la violenza.

IL RACCONTO DI NICO – «Erano in due su di un motorino 50, si sono fermati e mi hanno colpito con una grossa mazza da baseball tra stomaco ed anca e prima di andare di via mi hanno detto Accussì t’ ‘mpar omm e m….! – racconta il 18enne – Sono passati dalle parole ai fatti, nelle scorse settimane infatti avevo ricevuto due minacce anonime che mi “invitavano” a lasciare la mia attività di presidente della squadra Virtual Social Quarto all’associazionismo legato alla legalità (associazione antiracket “Quarto e Legalità). La nostra idea di calcio diverso soprattutto da un punto di vista gestionale è una cosa forse che può dare fastidio a qualcuno, ma mi sconvolge pensare che si possa arrivare ad un’aggressione del genere. Paura? Certo la paura è un sentimento umano e dire di non averla sarebbe sbagliato, ma non sarà certo la paura a fermarmi, vado avanti». Un’aggressione che ha sicuramente uno “stampo camorristico” per le modalità con le quali è stata portata avanti e che non può lasciare indifferenti.