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Puteolana in D, intervista a Di Costanzo jr: «Abbiamo messo le basi per un futuro roseo, vogliamo continuare a vincere»

Puteolana in D, intervista a Di Costanzo jr: «Abbiamo messo le basi per un futuro roseo, vogliamo continuare a vincere»
  • Pubblicato20 Maggio 2022
a destra: Pietro Di Costanzo che esulta con la tifoseria al centro: Salvatore Di Costanzo

POZZUOLI – Terminato il campionato, finita la festa è tempo di bilanci in casa granata. Tempo di tirare le somme e fare le giuste valutazioni sulla splendida stagione appena trascorsa. Per la Puteolana 1902 e la gestione targata Di Costanzo, sono state molte le soddisfazioni, la rivalsa sullo scetticismo iniziale da parte della tifoseria e della cittadina dove vi era ancora lo “spettro” delle passate gestioni che avevano portato numerose delusioni ai tifosi. Quest’anno, però, si è voltato pagina in maniera definitiva, tornando a vincere e gettando le basi per un futuro solido. Ne parliamo con Pietro Di Costanzo, che insieme al papà Salvatore è al timone della Puteolana 1902. Sono loro, insieme al mister Marra e ai calciatori, gli artefici della promozione dei diavoli rossi in serie D.

Pietro, una considerazione sulla stagione appena conclusa. Che campionato è stato?  «Sapevamo che non sarebbe stato facile conquistare la promozione, noi però non ci siamo mai tirati indietro. Ci abbiamo messo la faccia, abbiamo portato nuovamente la Serie D a Pozzuoli e di questo voglio ringraziare tutti, società, staff e calciatori. Senza il loro massimo apporto tutto ciò non sarebbe stato possibile. Anche nei momenti di difficoltà, abbiamo dimostrato unione e coesione, a fronte di un progetto ambizioso»

Raggiunta la promozione, che programmi avete? a partire dallo stadio, arriverà il tanto atteso restyling definitivo? «Stiamo lavorando in maniera graduale, quest’anno abbiamo avuto modo di poter lavorare sul ‘restyling’ dell’impianto sportivo. Non ci nascondiamo dietro un dito, la nostra intenzione è rendere lo stadio una piccola bomboniera, quella di cui ci siamo innamorati tanto tempo fa. C’è da parlare con le istituzioni, con la consapevolezza che per affrontare la Serie D c’è bisogno di uno stadio tirato a lucido, considerando che arriveranno qui delle vere e proprie corazzate»

Che effetto fa vedere il Conte tutto esaurito? «Considerato lo scetticismo iniziale, possiamo affermare di aver smentito tutto e tutti. Dalle poche centinaia di persone a settembre al sold out di domenica scorsa, un’escalation che è frutto di un lavoro duro. Sia societario che calcistico. Mi preme poi sottolineare che affinchè tutto potesse svolgersi nel migliore dei modi, sia domenica che negli ultimi mesi, sono stati fondamentali tutti i membri della società, ma in particolar modo Daniele Tamburrino, che ha avuto modo di gestire il tutto in maniera perfetta. Senza dimenticare Roberto Taurino, sempre al nostro fianco».

Che futuro attende la Puteolana? «Noi siamo consapevoli che Pozzuoli non vuole fermarsi e confermiamo la volontà di un progetto costante e duraturo nel tempo. Noi non abbiamo chiesto niente a nessuno, se non un appoggio al progetto. La nostra intenzione è crescere gradualmente, abbiamo messo le basi per un futuro roseo, senza dimenticare però di dover continuare a pedalare a testa bassa, senza prestarci a chiacchiericci inutili. Vogliamo dimostrare, come fatto quest’anno, che il nostro è un progetto di assoluto spessore».

Che apporto ha dato la città alla squadra e alla società? «Abbiamo trovato il massimo sostegno quest’anno da parte delle Istituzioni, il sindaco ci è stato vicino e per questo vogliamo ringraziarlo sentitamente. Nell’immediato post gara si è recato negli spogliatoi a ringraziarci per il lavoro svolto e ciò non può che inorgoglirci. Sappiamo che da parte delle Istituzioni c’è fiducia e sostegno anche per l’immediato futuro»

C’è un progetto di lunga durata come sognano i tifosi? «E’ la nostra intenzione, l’abbiamo dimostrato a Pianura portando la squadra dalla prima categoria all’Eccellenza. Lo stiamo confermando ora passando dall’Eccellenza alla Serie D con la Puteolana. Siamo innamorati di una città che magari ha stentato in avvio a darci fiducia, ma che soprattutto nel finale di stagione, c’è stata molto vicina. Ora tocca a tutti fare la propria parte, noi dobbiamo lavorare con costanza ed il pubblico deve continuare a starci vicino».